Gaeta: differenze tra le versioni
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I primi insediamenti nel territorio di Gaeta risalgono al VIII secolo a.C. e nel 345 A.C. finisce sotto l'influenza di [[Roma]].
Durante il periodo romano Gaeta diventa un luogo di villeggiatura molto rinomato, frequentato da imperatori, ricchi patrizi romani, da consoli e da famosi senatori dell'epoca.
Per favorire la loro venuta in Gaeta fu persino costruita una nuova strada romana, la [[Via Flacca]], più breve rispetto all'[[Appia]].
Di quel periodo restano visibili molte vestigia, come ad esempio il Mausoleo che sorge sulla sommità di [[Monte Orlando]] di [[Lucio Munazio Planco]], console romano, prefetto dell'Urbe, generale di [[Giulio Cesare]] (attraversò con lui il fiume [[Rubicone]], fù al suo fianco nelle [[campagne galliche]]) di [[Marco Antonio]] e di [[Gaio Giulio Cesare Ottaviano]] detto "''[[Augusto]]''" (nel 27 a.C. Lucio M. Planco propose al Senato Romano l'appellativo di "Augusto" per Ottaviano), fondatore delle città di Lione e Berna.
Con la decadenza del'Impero Romano d'Occidente inizia un periodo buio e di transizione, caratterizzato da continui saccheggi ad opera delle popolazioni barbariche prima e dei saraceni poi.
Proprio per la sua caratteristica posizione su di una penisola naturale, facilmente difendibile, piano piano si trasformò in un "''kastrum''" ossia Gaeta fu fortificata con cinte murarie e sulle pendici di Monte Orlando, sulla zona alta dell'antico borgo medioevale sorse il castello di Gaeta a difesa dell'abitato, e le popolazioni delle zone limitrofe si trasferirono all'interno delle mura per trovare ospitalità, rifugio e protezione.
Le prime notizie del castello risalgono al VI secolo d.C. nella guerra contro i [[Goti]], nel X secolo se ne fà cenno all'interno delle carte del "''Codex''", ma notizie certe della sua esistenza si hanno nel XII secolo, durante la dominazione Sveva.
[[Federico II]] di Svevia venne in diverse occasioni in Gaeta, e, quando durante le lotte tra [[guelfi]] e [[ghibellini]] volle creare delle fortificazioni per difendere meglio i confini del suo regno, nel [[1223]] fece fortificare il Castello di Gaeta (che quindi era già esistente all'epoca).
Già nell'VIII secolo d.C. Gaeta si rende autonoma dall'autorità imperiale e nell'anno [[839]] la carica di "''Ipata''" viene assunta da Costantino, figlio del Conte Anatolio, ma il Ducato di Gaeta nasce ufficialmente solo un secolo dopo, quando [[Giovanni I]], patrizio romano, assume il titolo di "''Duca di Gaeta''".
Il Ducato di Gaeta ebbe vita per circa due secoli, durante i quali Gaeta
Il ducato ebbe fine nel [[1140]] quando fu conquistata dal re [[Ruggero II]] della dinastia degli [[Altavilla]], che però fù benevolo nei confronti di Gaeta e le lasciò numerosi privilegi come ad esempio una certa autonomia politica e il continuare a battere moneta propria.
Con Ruggero II nasce quello che per i successivi sette secoli sarà un regno unitario, e Gaeta diventava città di confine tra tale regno e lo Stato della Chiesa.
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Il re capì quanto fosse importante il possesso di tale città per riuscire in un'eventuale futura opera di conquista del suo regno e quindi volle fortificare Gaeta, per cui sorsero imponenti bastioni, fortificazioni varie e Gaeta venne militarizzata.
Gaeta subì ben 14 assedi che coincisero con importanti avvenimenti, a partire dalla sconfitta del Ducato di Gaeta ( con annessione al Regno di Napoli) fino all'ultimo assedio, quello tenuto dalle truppe del generale piemontese Cialdini nel [[1861]] (che sarà nominato Duca di Gaeta) e che diede inizio all'unità d'Italia.
Con la dominazione spagnola degli Aragonesi, iniziata nel [[1504]], Gaeta divenne la seconda capitale del regno, e i sovrani venivano spesso a soggiornare in Gaeta, e l'abbellirono con numerose donazioni e la realizzazione di grandi monumenti ed edifici.
E' con l'arrivo degli [[Aragonesi]] che alcuni personaggi politici, passati in disgrazia, sono costretti ad abbandonare Gaeta, tra cui [[Giovanni Caboto]], che si rifugiò a [[Venezia]], prendendone la cittadinanza 15 anni dopo.
Sotto il regno di [[Carlo V]] ([[1538]]) si realizzarono imponenti opere difensive che in pratica mutarono il ruolo di Gaeta da centro commerciale legato ai traffici sul mare ad una vera e propria piazzaforte militare.
Nel [[1571]] si radunò nel porto di Gaeta la flotta pontificia che, al comando dell'ammiraglio [[Marcantonio Colonna]], salpò il [[24 Giugno]] [[1571]] per unirsi al resto della flotta cristiana, comandata da [[don Giovanni d'Austria]], per combattere i saraceni.
Il comandante della flotta pontificia aveva ricevuto il 20 giugno 1571 dal Papa San Pio V lo Stendardo di Lepanto, realizzato in seta, che doveva essere issato sulla nave ammiraglia pontificia.
L'ammiraglio Colonna nella Cattedrale di Gaeta, davanti a S. Erasmo, fece voto che se avesse vinto avrebbe donato lo Stendardo di Lepanto alla Cattedrale di Gaeta e lo avrebbe posto ai piedi del santo, protrono dei marinai.
La battaglia navale tra la flotta della "[[Lega Santa]]" e la flotta dell'[[Impero Ottomano]] ebbe luogo il [[7 Ottobre]] [[1571]] a [[Lepanto]] e fu vinta dalle
Al suo ritorno in Gaeta Marcantonio Colonna mantenne fede al giuramento fatto.
Nel [[1734]] Gaeta fu conquistata da [[Carlo III di Borbone]], fondatore della dinastia napoletana dei Borbone.
Il [[25 novembre]] [[1848]] il papa [[Pio IX]] si rifugiò in Gaeta, ospite dei [[Borbone]], in seguito alla proclamazione della [[Repubblica Romana]] ad opera di [[Giuseppe Mazzini]], e
E fu proprio durante questo soggiorno che papa [[Pio IX]] venne illuminato dallo [[Spirito Santo]] durante le sue preghiere presso la Cappella d'Oro e proclamò il [[Dogma]] dell'[[Immacolata Concezione]] al suo ritorno a [[Roma]].
Il [[13 febbraio]] [[1861]] [[Francesco II]] di Borbone si arrese in Gaeta, ultimo baluardo del suo regno, capitolando all'assedio delle truppe del generale [[Cialdini]], finì così di esistere il [[Regno delle Due Sicilie]] e iniziò l'unità d'Italia ad opera dei [[Savoia]].
Da questo momento in poi inizia la lenta decadenza di Gaeta come importante centro politico, militare e amministrativo.
In ultimo, durante il periodo fascista, viene incorporata nella nascente Provincia di Littoria ([[Latina]]).
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