Cantautore: differenze tra le versioni

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La parola cantautore fu creata nell'ambito della casa discografica RCA da [[Ennio Melis]] e [[Vincenzo Micocci]] nel 1959 per il lancio di [[Gianni Meccia]], anche se secondo altre versioni l'inventrice, sempre nello stesso periodo, è [[Maria Monti]], cantautrice nonché moglie di Giorgio Gaber. Ovviamente, già in precedenza vi erano stati dei personaggi che scrivevano e cantavano le proprie canzoni, come [[Domenico Modugno]], [[Odoardo Spadaro]], [[Ettore Petrolini]] e, andando ancora più indietro nel tempo, [[Armando Gill]], il primo a firmare sia i testi che le musiche delle sue canzoni (come spiegava nella celebre presentazione che faceva precedere ai suoi spettacoli).
 
Tra i principali cantautori italiani degli [[anni 1960|anni '60]] (musicalmente influenzati dalla canzone d'autore francese) troviamo [[Umberto Bindi]], [[Luigi Tenco]], [[Gino Paoli]], [[Sergio Endrigo]], [[Bruno Lauzi]], [[Giorgio Gaber]], [[Enzo Jannacci]], [[Piero Ciampi]], [[Fausto Amodei]], [[Ivan Della Mea]] i quali hanno saputo riprendere le suggestioni della canzone francese e trasformarle secondo la sensibilità italiana.
È importante membro di questa categoria [[Fabrizio De André]], poeta e cantautore che ha saputo ottenere un gran successo pur mantenendo una ampia indipendenza dalle logiche del mercato discografico. Altri, come [[Paolo Pietrangeli]], [[Fausto Amodei]], [[Ivan Della Mea]], sono più legati ad una canzone strettamente politica.
Caso atipico nel panorama genovese è Sergio Alemanno che,
esprimendosi esclusivamente in dialetto, lo ha fatto conoscere solo in ambito regionale.
È importante membro di questa categoria [[Fabrizio De André]], poeta e cantautore che ha saputo ottenere un gran successo pur mantenendo una ampia indipendenza dalle logiche del mercato discografico.
 
Negli [[anni 1970|anni '70]], in concomitanza coi movimenti politici e culturali del periodo, il cantautore inizia l'uso della canzone anche a scopo politico e sociale; musicalmente le influenze si spostano dalla musica francese a quella d'oltreoceano (in particolare Dylan, Simon e Cohen). Tra i più importanti esponenti di questo periodo, oltre al succitato De André, ci sono un caposcuola come [[Francesco De Gregori]], [[ClaudioFrancesco LolliGuccini]] maestro nel suo genere, e [[PaoloClaudio PietrangeliLolli]], [[Ivano Fossati]] (che inizia con il gruppo [[Rock progressivo|prog rock]] ''[[Delirium|I Delirium]]''), naturalmente il cantante e letterato [[Francesco Guccini]] maestro nel suo genere, e poi importanti anche [[Rino Gaetano]], [[Edoardo Bennato]], [[Angelo Branduardi]], [[Pino Daniele]], [[Pierangelo Bertoli]], [[Alberto Camerini]], [[Eugenio Finardi]], [[Claudio Rocchi]], [[Massimo Bubola]], [[Renzo Zenobi]], [[Franco Battiato]], [[RenatoRoberto ZeroVecchioni]], [[RobertoLucio VecchioniDalla]], e [[ClaudioAntonello BaglioniVenditti]],. In un ambito più commerciale si muovono [[LucioClaudio DallaBaglioni]] e [[AntonelloRenato VendittiZero]].
 
Anomalo il caso di [[Paolo Conte]], la cui produzione coincide a livello temporale con quella degli artisti citati, ma i cui riferimenti musicali sono il [[jazz]] e le grandi orchestre [[swing]] degli anni '30 e '40, mentre i suoi testi descrivono situazioni dell'epoca (basti pensare alla ''Topolino amaranto'' o ''Bartali'' o ''Diavolo rosso''), senza legami (almeno apparenti) con l'attualità o la realtà sociale e politica.
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Cominciano a suscitare un certo interesse anche alcune cantautrici. Le più significative sono senza dubbio [[Gianna Nannini]], legata alla musica rock e d'avanguardia e [[Grazia Di Michele]], affascinata da suggestioni etniche e richiami alle folk singer americane.
 
Negli anni '90 si affermano autori che coniugano un gusto postmoderno con una profondità di testi vicina ai loro predecessori. Tra i più rappresentativi ci sono [[Samuele Bersani]], [[Daniele Silvestri]], [[Carmen Consoli]], [[Max Gazzè]], [[Niccolò Fabi]] e più tardi [[Pacifico]] e [[Carlo Fava]]. Un caso a parte è costituito dal cantautore [[Gianmaria Testa]], divenuto apprezzato all'estero (specialmente in [[Francia]]) prima che in Italia. A fianco a questi nomi noti esistono cantautori di grande valore che non sono ancora arrivati alla grande popolarità, come il genovese [[Max Manfredi]], una sorta di caposcuola, considerato da [[Fabrizio De André]] come "il migliore di tutti", [[Pino Marino]], [[Leo Pari]], [[Mirco Menna]], [[Alessio Lega]], [[Rudy Marra]], Alessandro Mannarino e diversimolti altri.
 
All'estero, gli omologhi dei cantautori si trovano soprattutto nella canzone francese (G. Brassens, J. Brel, L. Ferré o, più recentemente, Renaud) e nel "folk" e "rock" inglese (Donovan e Nick Drake), Stati Uniti (Woody Guthrie, Pete Seeger e Bob Dylan) e canadese (Leonard Cohen, Joni Mitchell). Ma possono essere considerati cantautori anche i catalani, J. M. Serrat e Lluís Llach, il portoghese José Afonso, il cileno Víctor Jara, il guatemalteco RicardoArjona.