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Intorno al [[1570]] la Spagna era impegnata militarmente su più fronti: oltre a dovere affrontare il sempre presente problema della [[Corsaro|guerra di corsa]] nell'[[Oceano Atlantico|Atlantico]], il [[Mar Mediterraneo|Mediterraneo]] era sede di un conflitto con l'[[Impero ottomano]] che limitava fortemente la disponibilità di truppe e fondi da impiegare in altri teatri come quello dei Paesi Bassi; nonostante ciò, la situazione in quest'ultima regione pareva essere stata stabilizzata in maniera soddisfacente.
 
===La ripresa del conflitto===
Tale relativa calma fu tuttavia provvisoria: nel mese di marzo del [[1569]], proprio per finanziare i crescenti sforzi militari, il Duca d'Alba propose l'introduzione di una tassa del 10% su tutte le compravendite tranne quelle di beni fondiari; tale proposta fu respinta dagli Stati, e si trovò invece un compromesso meno gravoso, ma, nel [[1571]], Alba decise di procedere comunque con l'introduzione della tassa, ignorando il parere contrario degli Stati. Questa azione ebbe l'effetto di far crescere la protesta e il supporto ai ribelli, non solo tra la popolazione protestante, ma anche tra quella cattolica, anche grazie all'incitamento di gruppi di rifugiati.
 
Una importante svolta avvenne il [[1 marzo|1° marzo]] del [[1572]], quando la regina d'[[Inghilterra]] [[Elisabetta I d'Inghilterra|Elisabetta I]] vietò ai "''pezzenti d'acqua''", come venivano chiamati i corsari olandesi che agivano contro la Spagna, di utilizzare i porti inglesi come basi operative; il leader dei pezzenti, [[Guglielmo II de la Marche|Lumley]], decise di occupare una base permanente sulla costa dei Paesi Bassi e, inaspettatamente, occupò la città di [[Brielle]], che non aveva alcuna guarnigione; in modo analogo venne occupata anche [[Flessinga]]. In tal modo essi avevano guadagnato importanti basi strategiche, e tali avvenimenti vennero considerati dagli abitanti dei Paesi Bassi un segnale per dare nuovamente inizio alla rivolta.
 
Molte delle più impostanti città in Olanda e Zelanda si dichiararono solidali ai ribelli, con l'eccezione di [[Amsterdam]] e [[Middelburg]], che rimasero fedeli ai cattolici fino al [[1578]]. Capo della rivolta fu subito nominato Guglielmo d'Orange, nominato statolder di Olanda, Zelanda, [[Frisia]] e Utrecht in un congresso a [[Dordrecht]] nel luglio del 1572; egli si trasferì a [[Delft]] e da qui iniziò a coordinare gli sforzi olandesi, in base ad un accordo secondo cui il potere sarebbe stato diviso equamente tra Guglielmo e gli Stati Generali.
 
La ripresa della rivolta fece tuttavia emergere i primi segni di una seria spaccatura nel fronte dei ribelli: da un lato una minoranza di [[Calvinismo|calvinisti]] militanti premeva per continuare la lotta contro [[Filippo II di Spagna|Filippo II]] e diffondere la loro fede religiosa a tutti i Paesi Bassi; dall'altro lato, una minoranza cattolica intendeva rimanere leale all'amministrazione spagnola di Bruxelles. Tra le due fazioni opposte si situava la maggioranza della popolazione cattolica, non schierata, che richiedeva la restaurazione dei privilegi locali e l'espulsione delle truppe spagnole. Guglielmo, che aveva l'arduo compito di tenere unite queste fazioni, fu costretto a dare via via più supporto ai calvinisti, che costituivano la punta di lancia della ribellione.
 
===L'Unione di Gand===
Nel [[1573]] Alba, a causa della sua evidente incapacità nel gestire la rivolta, venne sostituito da [[Luis de Requesnes]], che tentò di attuare una politica di moderazione e riconciliazione, ma moriva nel [[1575]] senza essere riuscito a raggiungere il suo scopo; al suo posto venne nominato [[Don Giovanni d'Austria]]. Nel frattempo la Spagna attraversava gravi difficoltà finanziarie, e nel 1575 dichiarò bancarotta; la mancanza di fondi provocò tra le truppe spagnole senza paga numerosi ammutinamenti e nel novembre del [[1576]] i soldati senza controllo assaltarono e saccheggiarono la città di [[Anversa]], provocando circa 8.000 vittime. Questa cosiddetta "''furia spagnola''" contribuì a cementare le province dei Paesi Bassi e a portarle sempre più verso la rivolta.
 
Si giunse così, l'[[8 novembre]] [[1576]], alla firma dell'[[Unione di Gand]], in cui le province dei Paesi Bassi si accordavano per il mantenimento della tolleranza religiosa e per il proseguimento comune della lotta contro le forze ammutinate presenti nella regione. Va comunque notato che, nonostante le province cattoliche del sud avessero alla fine aderito alla rivolta, esse rimasero formalmente leali al governo di Madrid.