Adoro te devote: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Nessun oggetto della modifica
Nessun oggetto della modifica
Riga 46:
Perché, contemplandoTi, tutto vien meno.
 
La vista, il tatto, il gusto, non Ti intendono <ref>Letteralmente "in Te s'ingannano": per una corretta interpretazione teologica si veda l'omelia del teologo padre Raniero Cantalamessa, pronunciata alla presenza del papa nella cappella Redemptoris Mater in Vaticano, la seconda settimana di Avvento del 2004 (10 Dicembre 2004). In essa Cantalamessa disse: «Non è che i sensi della vista, del tatto e del gusto, per se stessi, si ingannino circa le specie eucaristiche, ma siamo noi che possiamo ingannarci nell’interpretare quello che essi ci dicono, se non crediamo. Non si ingannano perché l’oggetto proprio dei sensi sono le apparenze - ciò che si vede, si tocca e si gusta- e le apparenze sono realmente quelle del pane e del vino. "Scrive san Tommaso: {{quote|In questo sacramento, scrive san Tommaso, non c’è alcun inganno. GliInfatti accidentigli infattiaccidenti che sono percepiti dai sensi ci sono veramente, mentre l’intelletto, che ha per oggetto la sostanza delle cose, viene preservato dal cadere in inganno dalla fede".|San Tommaso d'Aquino, ''[S.[Summa Th.Theologiae]]'' III,ª q. 75, a. 5, ad 2.]|In hoc sacramento nulla est deceptio, sunt enim secundum rei veritatem accidentia, quae sensibus diiudicantur. Intellectus autem, cuius est proprium obiectum substantia, per fidem a deceptione praeservatur.|lingua=la}}. Fonte: {{cita web|titolo=Credo ciò che ha detto il Figlio di Dio: riflessioni sull'Eucaristia, di padre Raniero Cantalamessa|url=http://www.zenit.org/article-239?l=italian|accesso=19-06-2008}}</ref><br/>
Ma solo attraverso l'udito si crede fermamente:<br/>
Credo tutto ciò che disse il Figlio di Dio,<br/>