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Successivamente, nel [[1959]], il dott. Henize assunse l’incarico di professore assistente del dipartimento di astronomia della Northwestern University, passando nel [[1964]] al ruolo di professore di ruolo in questo dipartimento. Oltre all’insegnamento eseguì e condusse importanti ricerce in campo astronomico, rimanendo specialmente attaccato ai campi che sin dai suoi inizi di carriera lo avevano accompagnato. Dal [[1961]] al [[1962]] poté collaborare come osservatore ospite presso l’osservatorio di Mount Stromlo a [[Canberra]] in [[Australia]] potendo usare in questa occassione molteplici strumenti che fino a tale occasione gli erano sconosciuti, dal ''Uppsala 20/26-inch schmidt'' al riflettore parabolico ''74-inch'' (indicazione del diametro degli strumenti in [[pollice (unità di misura)|pollici]]).
Henize fu inoltre coinvolto negli studi riguardanti sistemi ottici a [[raggi ultravioletti]] nonché per programmi di equipaggiamento dei voli umani nello spazio. Divenne primo responsabile per un esperimento chiamato ''S-013'' svoltosi durante le missioni del [[programma Gemini]], più precisamente durante le missioni [[Gemini 10]], [[Gemini 11]] e [[Gemini 12]]. Si trattò di eseguire delle speciali misurazioni delle [[radiazione ultravioletta|radiazioni ultraviolette]] di diverse stelle. Fu inoltre primo responsabile dell’esperimento chiamato ''S-019'', cioè della registrazione di immagini fotografiche delle radiazioni ultraviolette di stelle usando un apposito obbiettivo con un
Dal [[1974]] al [[1978]] il dott. Henize presiedette il NASA Facility Definition Team incaricato dello sviluppo dello STARLAB, cioè un telescopio a raggi ultravioletti del diametro di un [[metro]] da usare per lo [[Spacelab]]. Dal 1978 al [[1980]] presiedette il gruppo di lavoro della [[NASA]] per lo sviluppo di un telescopio a grandangolo, sempre da usare per lo Spacelab (Spacelab Wide-Angle Telescope). Dal [[1979]] in poi fu presidente dell’''International Astronomical Union Working Group'' (un gruppo di lavoro per la collaborazione tra singoli astronomi) per la ditta privata ''Space Schmidt Surveys'' e continuò ad essere uno dei più assidui sostenitori del progetto di usare un telescopio del diametro di un metro prodotto per l’appunto dalla ditta Schmidt, affinché si potesse registrare e misurare a grandangolo e dal più profondo dello spazio l’esistenza di radiazione ultravioletta.
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