Lodo Rete 4: differenze tra le versioni
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m →Dubbi di legittimità: Tele+nero (?) |
→Dubbi di legittimità: Tele+ erano tre canali, Tele+nero, bianco e Vetrina D+, quello in eccesso era Tele+Nero |
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Ma nel 1995 l'esito di un [[Referendum abrogativi del 1995|referendum popolare]] mantenne la situazione inalterata.
Nel 1997 la Legge 31 luglio 1997, n. 249<ref name=legge1997>[http://www.camera.it/parlam/leggi/97249l02.htm#legge legge 31 luglio 1997, n. 249]</ref> stabiliva che le "''reti eccedenti''", ovvero Rete 4 e [[Tele+|Tele+nero]], potessero continuare a trasmettere anche dopo il limite dell'Aprile 1998, a patto che affiancassero alle trasmissioni analogiche quelle digitali (intese allora come cavo e satellite), per permettere un passaggio graduale a queste ultime. Le emittenti avrebbero poi dovuto rilasciare le frequenze analogiche entro un termine stabilito dall'[[Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni]]. La legge prevedeva anche che si determinassero e riassegnassero le concessioni per le frequenze che permettevano la copertura analogica di tutta la nazione.
Nel luglio 1999, l'imprenditore [[Francesco Di Stefano]], dopo aver messo da parte i soldi derivati dalla precedente attività di syndication (12 miliardi di lire), decide di partecipare ad una gara pubblica per l'[[Concessioni televisive|assegnazione delle frequenze televisive nazionali]] (in totale 11: 3 per la [[RAI]] e 8 per i gruppi privati)<ref>[http://www.agcom.it/sintesi/del_68_98.htm Piano nazionale di assegnazione delle frequenze per la radiodiffusione televisiva], sintesi della delibera n. 68/98 dell'AGCOM</ref> con richiesta di 2 reti televisive: [[Europa 7]] e [[7 plus]]. Riesce a vincere una concessione per Europa 7, al posto di Rete 4, il quale perde così il diritto di trasmettere. La commissione ministeriale della gara nega la richiesta per 7 plus, ma Francesco di Stefano fa ricorso al [[Consiglio di Stato]], il quale ordina al ministero di dare anche una seconda concessione. Al contrario dei vincitori di concessione che già trasmettevano (come la Rai o Canale 5 e Italia 1), e che in base alle norme potevano continuare ad impiegare le loro attuali frequenze e considerare quelle come assegnate dalla concessione, Europa 7 è un soggetto nuovo, e quindi deve attendere il piano di assegnazione delle frequenze per poter iniziare le trasmissioni sulle bande che gli verranno assegnate dal piano stesso. Il ministero stesso, in una nota del 22 dicembre 1999, si impegnava con Centro Europa 7 perché in breve tempo si arrivasse "''di concerto con l’Autorità, alla definizione del programma di adeguamento al piano d’assegnazione delle frequenze''"
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