Duelli nell'Iliade: differenze tra le versioni

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[[Immagine:Slays Hector.jpg|thumb||right|250px|[[Peter Paul Rubens]]: ''[[Achille]] trafigge [[Ettore (mitologia)|Ettore]]'' - [[1630]]-[[1635]]]]
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Nella società guerriera aristocratica rappresentata nell'''[[Iliade]]'' il '''[[duello]]''' tra gli eroi antagonisti rappresenta un nucleo fondamentale.
 
==Duelli in terra e in cielo==
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Il duello sulla terra rispecchia il conflitto stesso fra gli Dei che partecipano alla contesa. In cielo e in terra si combatte il duello.
 
Nell'''Iliade'' il primo duello importante è quello tra Alessandro e [[Menelao]] (libro III). Nel libro V ci sono una serie di duelli minori: Pàndaro contro [[Diomede]]; [[Enea]] e Pandaro contro Diomede; Diomede con [[Atena]] contro il dio [[Ares]].
 
Vi è poi il primo grande duello: [[Ettore (mitologia)|Ettore]] contro [[Aiace]]. Nel libro XI ci sono i duelli di [[Agamennone]]. Nel XII libro i duelli sotto le mura di Troia. Nel XIII libro i duelli presso le navi. Nel XVI altri duelli presso le navi. Nel XVI libro i duelli di Enea e la morte di [[Patroclo]]. Nel XVII i duelli intorno al corpo di Patroclo. Nel XXI [[Achille]] massacra i Troiani in una serie di scontri individuali. Nel XXII il duello conclusivo di Achille e Ettore.
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Il motivo dello scontro cruento personale tra i due eroi protagonisti, capi dei campi avversi, diverrà elemento centrale in tutta la letteratura epica cavalleresca seguente, dai poemi della ''[[Chanson de geste]]'' a quelli dei [[paladino|paladini]] dell'[[Ludovico Ariosto|Ariosto]] e del [[Torquato Tasso|Tasso]].
 
La stessa [[pittura]] dedicata all'''Iliade'' ha sentito come la rappresentazione simbolica dell'intero poema poteva essere raffigurata nei celebri duelli tra gli eroi che ne punteggiano l'intero racconto epico. Per es. [[Jacopo Amigoni]] (1724-26), ne il ''Combattimento tra Ettore e Achille'', oppure [[Felice Giani]] (1802-1805), ''Il corpo di Ettore lungo le mura di Troia'', ecc.
 
==Il duello come onore==
Nell'antico eroe greco convivevano il sentimento dell'ordine stabilito dalla ragione e quello dell'hýbris, di quella violenza e potenza dell'uomo che alterando l'ordine scatena l'ira e la vendetta degli dei. I duelli dell'''Iliade'' sono il risultato di un'armonia raggiunta in nome dell'onore guerriero tra questi due sentimenti che fa sì che il combattimento acre e violento tra gli eroi si mantenga nel limite, non assuma il senso di un volgare e cruento assassinio del nemico.<ref>cfr. [[Massimo Cacciari]],''Geo-filosofia dell’Europadell'Europa'',(cap.''Il duello'') Adelphi 2003</ref>
 
Nell'''Iliade'' il duello quindi esprime la suprema virtù aristocratica quella dell'[[onore]] (''aristia'') ed è espresso secondo una [[procedura]] fissata:
*la vestizione delle armi
*uno o più duelli
*il ferimento dell’eroedell'eroe
*il compimento di altre gesta che culminano con lo scontro con l’avversariol'avversario più potente.
*l'uccisione dell'eroe nemico comporta poi una contesa per conquistare le armi e l’la [[armaturacorazza]] dell’eroedell'eroe sconfitto.
 
A sua volta il duello viene descritto attraverso degli elementi anch'essi predeterminati che si ripetono nel corso del racconto epico:
 
*L’avversarioL'avversario rivolge talvolta all’antagonistaall'antagonista una allocuzione offensiva. Es. stolto (gr. ''áfron''), pazzo, misero (gr. ''deilós''), cane (gr. ''kúon'').
 
*Spesso i colpi vanno a vuoto.</br>
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Es. Alessandro «chinandosi, sfuggì alla nera Moira» <ref>''Iliade'' III, 360</ref>. Anche Ettore nello stesso modo schiva il colpo di Menelao: «chinandosi, sfuggì alla nera Moira» <ref>''Iliade'' VII, 254</ref>, oppure vengono descritti i colpi che non raggiungono l'eroe antagonista e che colpiscono invece gli scudi. Es.nel duello tra Paride e Menelao «e per primo Alessandro scagliò l'asta ... e colpì lo scudo dell'Atride» <ref>''Iliade'' III, 345-6</ref>.
 
*Vi può essere la presenza di un Dio che aiuta l’eroel'eroe (dirige o para il colpo o lo salva il suo protetto portandolo via). Es. «Ma lo (Alessandro) sottrasse Afrodite ... e lo nascose in una fitta nebbia» <ref>''Iliade'' III,380-1</ref>.
 
*Spesso viene invocato il Dio da uno dei duellanti. Es. Menelao: «Zeus signore ... uccidilo per mano mia» <ref>''Iliade'' III, 351-23</ref>.
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*Entra in campo il Dio intervenendo in maniera risolutivo ma può anche non esserci.
 
*L’eroeL'eroe colpito rivolge talvolta una preghiera all’altroall'altro eroe (salvare qualcuno o onorare il suo corpo dopo la morte), oppure predice il futuro della prossima morte dell’eroedell'eroe che lo ha sconfitto.</br>
Es. «Anche tu non andrai molto lontano, ma ecco ti si avvicina la morte». <ref>''Iliade'' XVI, 852-3</ref>.</br>
Ettore ad Achille: «Ti prego ... non lasciare che vicino alle navi i cani degli Achei mi sbranino, ma accetta ... i doni che ti daranno» <ref>''Iliade'',XXII, v.338-341</ref>.</br>
Ettore ad Achille: «quel giorno che Paride e Febo Apollo insieme a lui ti uccideranno» <ref>''Iliade'', XXII, 359-60</ref>.
 
*Colui il quale sta avendo la meglio nel duello schernisce l’avversariol'avversario. </br>
Es. Ettore a Patroclo «Qui gli avvoltoi ti mangeranno» <ref>''Iliade'', XVI, 836</ref>.
 
*La vita (gr. ''psyké''), che è soffio, respiro, esce dalla ferita. L’ombraL'ombra del vinto va nell’Adenell'Ade:</br>
«La morte lo (= Patroclo) lo avvolse, la vita volò via dalle membra e scese nell'Ade» <ref>''Iliade XVI, 855-6</ref>.</br>
«La morte lo (= Ettore) lo avvolse, la vita volò via dalle membra e scese nell'Ade» <ref>''Iliade'' XXII, 361-2</ref>.
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*Lo scontro ha come conclusione la morte di uno degli eroi.
 
L'onore si può avere in entrambi i casi: vincere e morire. ÉÈ il duello stesso, che condotto secondo lealtà e coraggio, conferisce l'onore ai duellanti.
L’importanteL'importante è che il guerriero non venga meno all’onoreall'onore. «Non senza lottare, non senza gloria morirò» <ref>''Iliade'' XXII, 304</ref>. Nel combattimento si è valorosi o perdenti.
 
Ma talvolta essere stati sconfitti può essere considerato di per un disonore, una vigliaccheria. Non basta essere coraggiosi, ma bisogna che gli altri siano consapevoli della potenza dell’eroedell'eroe e la riconoscano come tale anche nella distribuzione del bottino di guerra. L’aviditàL'avidità e l'aggressività sono simboli dell'onore guerriero.
 
L’onoreL'onore è una caratteristica essenziale a cui l'eroe non può rinunciare neppure in minima parte. Qualunque sia il motivo, se un eroe viene offeso nell’onorenell'onore, le sue ragioni o azioni sono considerate di per giuste.
 
*Infine al di sopra di tutti, eroi e dei, vi è la ''moira'', il [[destino]] a cui tutti si devono piegare. Il destino è la ''parte assegnata'' di vita che spetta ad ogni individuo. Niente, valore, lealtà, potrà mutare il corso degli eventi. Esso interverrà a colpire i giusti e i malvagi indifferentemente.
 
Gli elementi costitutivi e ripetitivi succitati del duello nell'''Iliade'' trovano riscontro nelle descrizioni ad esempio del combattimento tra Ettore e Patroclo:
«Febo gli (= Patroclo) mosse incontro nella mischia selvaggia...dietro gli si fermò, colpì la schiena [...] Allora Zeus lo (= Patroclo) donò a Ettore» che gli dice «vantandosi»: «qui gli avvoltoi ti mangeranno». E Patroclo: «Sì, Ettore, adesso vantati» ma «anche tu non andrai molto lontano, ecco ti si avvicina la morte e il destino invincibile...E la morte lo (= Ettore) avvolse, la vita volò via dalle membra e scese nell'Ade».<ref>''Iliade'', XVI vv.788-856 </ref>:
 
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*Raffaele Cantarella ''Storia della letteratura greca'', Accademia, Milano, 1962
*F. Codino, ''La nascita del sentimento privato'',in ''Introduzione a Omero'' ,Torino, Einaudi, 1965.
*F. Ferrucci, ''L’assedioL'assedio e il ritorno. Omero e gli archetipi della narrazione'', Milano, Bompiani, 1974.
*Angelo Brelich ''Gli eroi greci'', Ateneo, Roma, 1978
*[[Jean-Pierre Vernant]], ''La morte negli occhi'', Bologna, 1987.
*L. Storoni Mazzolani, ''Profili omerici'', Pavia, Editoriale Viscontea, 1988.
*Victor G.Kiernan, ''Il duello. Onore e. aristocrazia. nella storia. europea'', Marsilio 1991.
*[[Massimo Cacciari]],''Geo-filosofia dell’Europadell'Europa'',(cap. su ''Il duello'') Adelphi 2003
*[[Albin Lesky]],''Storia della letteratura greca'',3 volumi. Saggiatore. - Collana: La cultura.2003
*Letteratura greca,Da Omero alla commedia, Mondadori, 2007