Arctocephalus pusillus: differenze tra le versioni

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==Nutrizione==
[[ImageImmagine:Zwergseebaer-08.jpg|thumb|left|200px|Primo piano di un'otaria orsina del Capo.]]Le otarie orsine del Capo si nutrono soprattutto di pesci ossei, ma anche di [[cefalopodi]], [[crostacei]] e perfino di uccelli. La sottospecie australiana si alimenta sul fondo della [[piattaforma continentale]], mentre quella africana lo fa in oceano aperto.
 
==Comportamento e riproduzione==
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I cuccioli nascono solitamente tra la fine di novembre e gli inizi di dicembre. Dopo aver partorito, le femmine si accoppiano con i proprietari dei propri harem, dopo di che trascorrono i mesi successivi nutrendosi in mare e ritornando ad allattare i piccoli, svezzati all'età di quattro mesi. Questi iniziano a nuotare in tenera età e più tempo trascorrono in acqua, meglio imparano ad adattarsi al proprio ambiente. A partire dai sette mesi, sono in grado di nuotare per due o tre giorni consecutivi.
 
[[ImageImmagine:Cape Cross Seal Colony.jpg|thumb|right|200px|Colonia di otarie orsine del Capo.]]Il predatore principale di questi animali è il [[grande squalo bianco]]. Nella [[False Bay|Baia di False]], infestata da questi squali, le otarie hanno sviluppato tutta una serie di strategie anti-predatorie, come:
 
*nuotare in gruppi numerosi;
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==Interazioni con l'uomo==
[[ImageImmagine:Aus_fur_seal.JPG|left|thumb|250px|Otaria orsina australiana.]]In [[acqua]], l'otaria orsina del Capo è un animale curioso e giocherellone e spesso accompagna i subacquei. Compie immersioni della durata di svariati minuti, perfino a profondità di 60 m. Sulla [[terra]], tende ad essere meno tranquilla e se un uomo si avvicina fugge via in preda al panico.
 
Le otarie orsine [[australia]]ne vennero cacciate in gran numero per scopi commerciali tra il 1798 e il 1825. Questa caccia venne vietata solamente nel 1923 e le popolazioni di questi pinnipedi stanno ancora riprendendosi. I siti di riproduzione sono protetti dalla legge. Comunque, il governo tasmaniano, nell'ottobre 2000, ha autorizzato l'uccisione di otarie «dannose».