Performance Optimization With Enhanced RISC: differenze tra le versioni

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La prima CPU [[POWER1]] consisteva di tre ''chip'': l'unità di predizione delle istruzioni (BPU), l'unità intera (ALU) e l'unità in virgola mobile (FPU). Questi erano collegati su una grossa scheda per costituire un sistema unico. Il POWER1 fu usato soprattutto nelle workstation [[RS/6000]].
 
Il [[POWER2]] era in sostanza un POWER1 migliorato e fu il processore di questa serie più longevo: fu lanciato nel [[1993]] ed era ancora usato cinque anni dopo. Conteneva una FPU addizionale, 256 MBKB di memoria [[cache]] in più e la capacità di calcolo in virgola mobile a [[128 bit]].
 
Il [[POWER3]] seguì nel [[1998]], includendo un pieno supporto del 64 bit, rimanendo tuttavia completamente compatibile con l'''instruction set'' POWER precedente. Questo era uno degli obiettivi del progetto PowerPC e il POWER3 fu il primo processore IBM a trarne vantaggio. Aggiungeva inoltre una terza ALU ed un ulteriore ''instruction decoder'', per un totale di otto unità funzionali.
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Nel [[2003]] IBM ha sviluppato una versione ''single-core'' del POWER4 per i [[personal computer]] di [[Apple]], chiamata PowerPC 970, ovvero [[PowerPC G5]].
 
IBM ha lanciato il [[POWER5]] nel [[2004]]. La versione a 1,9 GHz ha fatto segnare il più alto punteggio mai segnato da una CPU a processore singolo nel [[benchmark (informatica)|benchmark]] [[SPECfp]]. Il POWER5 è alla base dei eServer i5 e p5. I miglioramenti rispetto al POWER4 includono una cache L2 più grande, un ''memory controller'' integrato nel ''chip'', il [[multithreading]] simultaneo, che appare al [[sistema operativo]] come più CPU, un più avanzato sistema di gestione della potenza, una modalità ''single-tasking'' dedicata, l'''Hypervisor'' (un sistema per la virtualizzazione) e l'eFuse (un hardware per la correzione degli errori). Ravi Arimilli, capo designer della IBM ha affermato: "Il POWER5 è un design intermedio, che può essere impiegato per impieghi ad alto livello o anche di basso livello come i ''blade''.". I server basati su POWER5 offrono possibilità di [[virtualizzazione]] (cioè di presentazione delle risorse di sistema in un modo più legato al pensiero e alla logica umana che alla realtà del software o dell'hardware): ''logical partitioning'' e ''micro partitioning''. Possono essere create fino a dieci LPAR (partizioni logiche) per ogni CPU, e il sistema più grande a 64 vie può gestire fino a 256 sistemi operativi indipendenti. La memoria, l'assorbimento della CPU e l'I/O possono essere trasferiti tra le partizioni.
 
Al [[2005]], è in corso lo sviluppo del [[POWER6]] e del [[POWER7]].