Arco compound: differenze tra le versioni

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Nella prima fase dell'allungo l'arco è più duro perché il braccio di leva svantaggia la corda. Superato il picco (circa 1/4 di giro di puleggia) la situazione si inverte svantaggando il cavo di collegamento. Una volta raggiunto l'allungo previsto la demoltiplicazione della forza necessaria a mantenere l'arco in tensione raggiunge il massimo (valle).
 
L'arco composito permette quindi di trasmettere alla freccia una quantità maggiore di energia (maggiore [[velocità]]) rispetto ad un arco di stessa potenza tradizionale (ricurvo o ''[[longbow]]'') e di poter esser più accurati nella fase di mira.
 
Gli archi compositi sono molto corti, quindi facilmente trasportabili ed usabili anche in condizioni di caccia nel fitto del bosco.
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*uno sgancio meccanico (la corda non è più direttamente a contatto con le dita ma rilasciata da un sistema meccanico tenuto nella mano dall'arciere)
*uno stabilizzatore (un'asta di lunghezza variabile che smorza le vibrazioni e mantiene fermo l'arco durante la fase di scocco)
*[[Mirino (armi)|mirini]] e diottra (sistema di mira che permette all'arciere di traguardare dei punti di mira - normalmente da 1 a 5 a seconda delle distanze - attraverso un foro sulla corda (''visette'').
L'uso dello sgancio meccanico è quasi obbligatorio per gli archi compositi più corti mentre per quelli di lunghezza superiore ai 40" (101.,6 cm) è possibile tendere la corda ancora con le dita (l'angolo che forma la corda ad arco teso non è troppo acuto).
 
I libraggi normalmente sono regolabili di 10-15 libbre permettendo al novizio arciere di poter aumentare la potenza del proprio arco all'aumentare della massa muscolare e dell'esperienza, e variano da 25 a 90 libbre. Per il tiro si utilizzano archi di 30-55 libbre, per la caccia normalmente dalle 50 alle 80 (in alcuni casi, però le libbre posso aumentare sensibilmente).