Procida: differenze tra le versioni
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Le sue coste, in alcune zone basse e sabbiose, altrove a picco sul mare, danno vita a diverse baie e promontori che offrono riparo alla piccola navigazione e hanno permesso la nascita di ben tre porticcioli sui versanti settentrionale, orientale e meridionale dell'isola. La gran parte del suo litorale è compreso nell'[[area naturale marina protetta Regno di Nettuno]].
Tradizionalmente, il centro abitato viene diviso in nove [[contrada|contrade]], dette ''grancìe'': ''Terra Murata'' (il borgo più antico), ''Corricella'' (un caratteristico borgo di pescatori), ''Sent'cò'' con il porto commerciale di ''Marina Grande'', ''San Leonardo'', ''Santissima Annunziata'' (anche detta ''Madonna della Libera''), ''Sant'Antuono'', ''Sant'Antonio'' e ''Chiaiolella'' (un porto turistico nella parte meridionale dell'isola).
=== La formazione dell'isola ===
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Sicuramente, intorno al [[VIII secolo a.C.|secolo VIII a.C.]] Procida fu abitata da coloni Calcidesi dell'isola di [[Eubea]]; a questi subentrarono in seguito i Greci di [[Cuma]], la cui presenza è confermata sia da rilevamenti archeologici che dalla toponomastica di diversi luoghi dell'isola.
Durante la dominazione romana, Procida divenne sede di ''ville'' e di insediamenti sparsi sul territorio; sembra comunque che in questa epoca non esistesse un vero e proprio centro abitato: l'isola fu più probabilmente luogo di villeggiatura dei patrizi romani e di coltura della vite. [[Decimo Giunio Giovenale|Giovenale]], nella terza delle sue [[Satire (Giovenale)|Satire]], ne parla come di un luogo atto ad un soggiorno solitario e tranquillo.
=== Medioevo ===
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Dopo la caduta dell'[[impero Romano]], l'isola subì le devastazioni dei [[Vandali]] e dei [[Goti]]; non cadde invece mai in mano [[Longobardi|longobarda]], rimanendo sempre sotto la giurisdizione del duca bizantino (poi autonomo) di [[Ducato di Napoli|Napoli]], nel territorio della ''Contea di Miseno''.
In quest'epoca l'isola
Mutava radicalmente anche l'aspetto dell'isola: al tipico insediamento "diffuso" di epoca romana faceva posto un borgo fortificato tipico dell'età medievale. La popolazione si rifugiò infatti sul promontorio della ''Terra'', naturalmente difeso da pareti a picco sul mare e in seguito più volte fortificato, mutando così il nome prima in ''Terra Casata'' e poi in quello odierno di ''Terra Murata''.
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