Capodistria: differenze tra le versioni

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Capodistria crebbe e assunse una posizione sempre di maggior rilievo nell'[[Istria]] veneziana. Data la sua posizione venne rinominata ''Caput Histriae'' (dal quale deriva il nome autoctono italiano).
 
Con la fine della [[seconda guerra mondiale]] e il trattato di pace del [[1947]] Capodistria fu compresa nella zona B del "[[Territorio Liberolibero di Trieste]]" (TLT), amministrato dalle forze jugoslave, che intrapresero un'intensa politica anti-italiana preparando il terreno per la futura annesione. La popolazione italiana, eccetto una piccola minoranza, prese la via dell'esodo, soprattutto dopo che il [[Memorandum di Londra]] del 1954 fu chiaro che la città non sarebbe più ritornata alla sovranità italiana. La città passò definitivamente alla Jugoslavia nel [[1975]] con il trattato di [[Osimo]].
 
A partire dall'[[VIII secolo]], forse addirittura dal [[VI secolo|VI]], Capodistria fu sede vescovile. Uno dei vescovi della città fu il riformatore luterano [[Pier Paolo Vergerio]]. Nel [[1828]], il vescovato venne fuso con la [[diocesi]] di Trieste, ma venne ripristinato dopo la [[seconda guerra mondiale]] per riflettere i nuovi confini politici quando divenne parte della [[Jugoslavia]], prima dell'indipendenza slovena del [[1991]].