Codice di Aleppo: differenze tra le versioni

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Nel 1944 lo studioso ebreo [[Umberto Cassuto]] ottenne finalmente il permesso di poter esaminare il codice, senza però poterne fare fotografie.
Nel 1947, durante gli scontri contro la comunità giudaica di Aleppo, la sinagoga fu bruciata e il prezioso manoscritto fu pesantemente danneggiato all'inizio e alla fine, conservando solo 295 pagine delle originali 487. Andò persa la quasi totalità della [[Torah]].
 
I fogli mancanti sono però attualmente al centro di una feroce controversia. La comunità giudaica di Aleppo sostiene appunto che andarono perduti a causa dell'incendio. Alcune analisi però hanno stabilito che le pagine restanti non mostrano segni di danneggiamento per il fuoco. Per tale motivo, alcuni studiosi accusano la comunità giudaica di avere depauperato volontariamente il manoscritto delle pagine mancanti, conservandole privatamente.
 
Nel gennaio 1958 il Codice di Aleppo fu portato a Gerusalemme, dove è attualmente conservato nell' [[Israel Museum]] e finalmente accessibile per gli studi esegetici. È stato usato come testimone fondamentale per numerose edizioni del testo biblico.