Adolf Hitler: differenze tra le versioni

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Vienna e Monaco: disambigua razza ariana
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Fu a Vienna che Hitler iniziò a diventare un [[antisemita]] attivo, una passione che avrebbe governato la sua vita e fu la chiave di tutte le azioni susseguenti. L'antisemitismo era profondamente insito nella cultura cattolica del sud della Germania, nella quale Hitler era cresciuto. Vienna aveva una grossa comunità ebraica, comprendente molti [[ebrei ortodossi]] dell'Europa orientale. Hitler in seguito ricordò il suo disgusto nell'incontrare gli ebrei viennesi.
 
A Vienna l'antisemitismo si era sviluppato dalle sue origini religiose, in una dottrina politica, promosso da pubblicisti come Lanz von Liebenfels, i cui libelli venivano letti da Hitler, e da politici come [[Karl Lueger]], il Sindaco di Vienna, o Georg Ritter von Schönerer, che contribuì agli aspetti razziali dell'antisemitismo. Da loro Hitler acquisì il credo nella superiorità della "razza [[Ariano|razza Ariana]]", che formò le basi delle sue idee politiche. Hitler arrivò a credere che gli ebrei erano i nemici naturali degli "ariani", ed erano anche in qualche modo responsabili per la sua povertà e incapacità di ottenere il successo che egli credeva di meritare.
 
Dopo poco, i soldi ereditati dalla zia terminarono, e per diversi anni Hitler visse in una relativa oscurità, come imbianchino e operaio semispecializzato. Durante il tempo libero assisteva spesso all'opera, nelle sale da concerto di Vienna, prediligeva specialmente le opere, che trattavano i temi della [[mitologia nordica]], di [[Richard Wagner]].