Massimiliano I d'Asburgo: differenze tra le versioni

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Ma la riscossa di Venezia non tardò a giungere: il [[16 luglio]] 1509 i veneziani riuscirono a strappare [[Padova]] agli imperiali. Massimiliano, da Trento, decise di scendere a Padova per riprendere il possesso di quella città: l'esercito però impiegò un mese per arrivare in Veneto e intanto il conte [[Niccolò di Pitigliano]] aveva provveduto a fortificare Padova. L'[[Assedio di Padova|assedio]] durò due settimane, durante le quali i veneziani respinsero gli attacchi dei [[lanzichenecchi]] che, pur essendo riusciti a far breccia nelle mura, non furono in grado di prendere la città. Al termine della seconda settimana, Massimiliano dovette ritirarsi verso il [[Tirolo]].
 
Negli anni che seguirono, la guerra continuò, ma Massimiliano preferì non parteciparvi attivamente. La Lega di Cambrai si sciolse e se ne formò una [[Lega Santa (1511)|anti-francese]], composta da tutti gli stati alleati ad eccezione del ducato di Ferrara.
Intanto, nel [[1511]], Giulio II si era ammalato piuttosto seriamente. Massimiliano allora, libero da qualunque vincolo matrimoniale, pensò di poter scendere a Roma e farsi eleggere dai [[cardinale|cardinali]] [[Sommo Pontefice Romano]]; comunicò la sua decisione ai suoi famigliari e poi lo fece sapere ai suoi banchieri, i ricchi [[Fugger]]. Ma [[Jacob Fugger]] si rifiutò, vista l'assurdità del progetto, di finanziare l'imperatore.<ref>Gerosa, pp.29-30</ref>
 
Massimiliano si decise ad intervenire solo nel [[1513]] quando, alleatosi con il re d'Inghilterra Enrico VIII, inferse ai francesi una grave sconfitta nella [[battaglia di Guinegatte]]
 
==Morte e eredità==