Guerra civile romana (49-45 a.C.): differenze tra le versioni

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Non essendo riuscito a bloccare la fuga del Senato, Cesare si spostò in [[Provenza]] diretto verso la Spagna dove altre truppe pompeiane si stavano radunando ma che Cesare sapeva di poter affrontare in condizioni di parità operativa.
 
Sdegnato per l'atteggiamento di Marsiglia Cesare ne decise l'assedio, ordinò la costruzione di trenta navi ad [[Arles|Arelate]], nell'interno, e lasciò tre legioni al comando di [[Decimo Bruto]] e [[Gaio Trebonio]] (che vedremo poi entrambi colpire, alle [[Idi di Marzomarzo]]) per portare avanti un assedio difficile perché Marsiglia era protetta dal mare su tre lati e il quarto era difeso da solide mura. In trenta giorni le navi furono armate e il porto di Marsiglia venne chiuso ai traffici. Cesare lasciò i legati e si diresse in Spagna preceduto da [[Gaio Fabio]] che con le sue truppe doveva aprire i passi dei [[Pirenei]].
 
La Spagna era governata da tre legati di Pompeo: [[Lucio Afranio]], [[Marco Petreio]] il vincitore di [[Catilina]] e [[Marco Terenzio Varrone]] Reatino. Costoro potevano contare complessivamente su sette legioni, grandi risorse economiche e sul carisma di Pompeo che in quelle province aveva ben operato e le aveva pacificate dopo la rivolta di [[Sertorio]].