Define the Great Line: differenze tra le versioni
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|giornomese = 20 giugno
|anno = 2006
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|genere2 = Christian Metalcore
|registrato =
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'''Define the Great Line''' è il quinto album degli [[Underoath]] pubblicato nel 2006 dalla [[Solid State Records]]
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Dopo il disco [[They're Only Chasing Safety]], non molto apprezzato e più orientato verso l'emo, il quinto disco degli [[Underoath]] presenta sonorità molto più pesanti, più vicine a quelli dei primi album che avevano portato un discreto successo alla band.
Il disco inizia con una canzone molto "pesante": ''In regards to myself'', canzone di cui è anche stato prodotto il video, seguita da un susseguirsi di brani tirati, violenti e cattivi, anche se molto spazio è dato alle parti strumentali mescolate da quella componente elettronica, che è una delle caratteristiche del suono del sestetto americano e che rende ancor più oscure e sofferenti le atmosfere del disco. Anche in questo disco è presente una ballad, ormai sempre più parte del panorama metal, ''Returning empty handed'', e trovano spazio anche sperimentazioni come ''Salmarnir'' un pezzo inconsueto e spiazzante, dove il fruscio di un torrente è accompagnato da una voce enigmatica di sottofondo recitante versi della Bibbia in russo. L'album è, poi, valorizzato dal lavoro in cabina di regia svolto dal duo [[Matt Goldman]] ([[Copeland]], [[Cartel]]) e [[Adam Dutkiewicz]] (chitarrista dei [[Killswitch Engage]]).
==Tracce==
# ''In Regards to Myself'' <small>- 3:24</small>
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*[[Christopher Dudley]] - [[Tastiera (strumento)|tastiere]]
{{Portale|Metal}}
[[en:Define the Great Line]]
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