Persecuzione dei cristiani: differenze tra le versioni
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Nel [[I secolo|I]] e [[II secolo]] non vi fu alcun decreto imperiale che ordinasse una persecuzione organizzata dei cristiani a causa delle loro fede. Uccisioni e condanne furono episodi circoscritti, legati a colpe concrete che venivano loro attribuite, e furono accompagnate anche da atteggiamenti favoreli in qualcuno degli imperatori. La grave crisi dell'impero nel [[III secolo]] fu invece causa di un atteggiamento in generale di maggiore ostilità, anche per il peso assunto dalle organizzazioni cristiane, che venivano viste come una minaccia ben più grave, soprattutto nelle regioni orientali dell'impero.
Nel 380 d.C., in seguito ad una strage compiuta dai Goti ai danni dei cristiani, il vescovo di Milano scomunicò l'imperatore Teodosio che non aveva fatto nulla per ostacolare o punire i Goti. Teodosio, cristiano convinto, implorò perdono al Vescovo, che ritirò la scomunica, mentre Teodosio emanò l'editto di Tessalonica con il quale proclamava il cristianesimo religione ufficiale dell'Impero Romano.
===Fuori dall'impero romano===
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