Dipartimento per i rapporti con il Parlamento: differenze tra le versioni

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==Cenni Storici==
In un [[sistema parlamentare]] come quello [[italia]]no il ruolo del ministro per i rapporti con il [[parlamento italiano|Parlamento]] ha assunto sempre più una cruciale importanza, essendo essenziale, per l'efficienza e l'efficacia dell'azione del governo, che la posizione dell'esecutivo sia sempre tenuta presente dagli organi parlamentari - e viceversa -, in particolare riguardo alla formazione degli ordini del giorno. Questa importante funzione ha da sempre avuto un referente in un membro politico del Governo, in genere un sottosegretario, che curasse tali importante e delicata attività. Infatti, sin dal 1953 col [[Governo Scelba]], venne incaricato un ministro senza portafoglio "per i Rapporti fra governo e Prlamento". Con la configurazione della Presidenza del Consiglio sempre più netta, unil ministro senza portafoglio venne incaricatodotato di una struttura stabile e articolata per svolgere al meglio tale funzione. Il [[DPCM]] 4 agosto 2000, variamente modificato e poi sostituito nel 2002, ha poida ultimo strutturato il dipartimento prevedendo le funzioni, le attribuzione e le strutture. Si pensi che la stessa necessità di tale incarico si ebbe durante l'attività del [[Governo Prodi I]] allorché, coll'intento di limitare il più possibile il numero dei ministri, le sue competenze erano state affidate ad un [[sottosegretario di Stato]] alla presidenza del Consiglio, l'On. [[Giorgio Bogi]], finché, riconoscendo l'indispensabilità della sua presenza alle sedute del [[Consiglio dei ministri]], il [[14 marzo]] [[1997]], dopo soli 10 mesi dalla formazione del governo, lo stesso Bogi non fu nominato ministro a tutti gli effetti.
 
==Competenze==