Jupiter-C: differenze tra le versioni

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Ogni vettore era essenzialmente una versione modificata del missile [[PGM-11 Redstone|Redstone]] con gli ultimi due stadi superiori a combustibile solido, mentre gli altri serbatoi erano 2,4 metri più lunghi per ospitare una quantità maggiore di propellente. La strumentazione di bordo fu semplificata e resa più leggera.<BR>
Il secondo stadio consisteva in 11 versioni semplificate del razzo [[MGM-29 Sergeant|Sergeant]], mentre il terzo stadio era costituito da tre [[MGM-29 Sergeant|Sergeant]] in cluster. Ogni stadio aveva la sua strumentazione di bordo per il controllo del volo.<BR>
Durante il funzionamento del il primo stadio, il volo, era controllato da un autopilota a [[giroscopio]], che agiva tramite dei servocomandi sia sulle alette che sull'ugello di scarico dei gas. Il Jupiter-C veniva lanciato verticalmente, succesivamente, dopo l'accensione del secondo stadio, si inclinava di 40° rispetto all'orizzonte e continuava il volo. Il primo stadio funzionava per 157 secondi e il suo distacco avveniva grazie a piccole cariche esplosive, successivamente grazie ad un comando inviato da terra si accendevano i motori del secondo stadio, 247 secondi dopo il lancio. L'accensione del terzo stadio serviva solo a far raggiungere l'[[apogeo]] al carico utile.
 
Questo sistema fu inventato da [[Wernher von Braun]] nel [[1956]] ed evitava di avere un sistema di controllo volo situato in cima al vettore.