Muhammad Farid: differenze tra le versioni

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Si era infatti convinto ben presto della necessità che i [[Regno Unito|britannici]] lasciassero l'Egitto, occupato militarmente con la pretestuosa scusa di assicurare un sano sviluppo economico del Paese, finanziariamente sull'orlo del fallimento, e riteneva che solo il [[Khedivè]] avrebbe potuto assicurare una giusta costituzione agli egiziani. Si adoperò per consentire una miglior alfabetizzazione del Paese e si batté per l'adozione di profonde riforme sociali ed economiche, a vantaggio specialmente dei lavoratori. A suo tempo aveva sperato che l'[[Impero ottomano]] potesse aiutare il sovrano egiziano, specie quando si trovava in esilio nel corso della [[Prima guerra mondiale]], ma presto capì che i [[Giovani Turchi]] avrebbero deluso le aspettative nazionali egiziane. L'occasionale sostegno di Farid al [[panislamismo]] gli alienò le simpatie dei [[Copti]]. Gli egiziani rispettavano Farid per il suo coraggio patriottico e per la sua capacità di sacrificare se stesso agli ideali.
 
Le sue memorie sono state pubblicate in [[lingua araba]] e, parzialmente, in [[lingua inglese]]. Egli scrisse anche una storia sulla dinastia fondata da [[Mehmet Ali]], sui Romani e sull'Impero ottomano, come pure diari di viaggio (specie in [[Nordafrica]] e [[Italia]]) e numerosi articoli per giornali locali di orientamento nazionalista.
 
== Bibliografia ==