AIDS: differenze tra le versioni

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==Clinica==
[[Image:Hiv-timecourse.png|center|700px400px|thumb|right|Grafico che mostra l'andamento della carica virale e dei linfociti CD4 nel corso dell'infezione da HIV]]
In circa la metà delle persone infettate dal virus dopo circa 3-6 settimane dal contatto si verifica una sindrome similnucleosica che spontaneamente regredisce e che è caratterizzata da: [[faringite]], [[febbre]], [[linfoadenopatia]], [[astenia]], [[cefalea]], [[sonnolenza]] e [[rash]] cutaneo. La gravità dei sintomi è assai variabile. Tali manifestazioni si accompagnano ad un'intensa viremia ed ad un forte aumento della proteina p24. In alcuni casi si sono verificate delle infezioni opportunistiche probabilmente a seguito di una rapida diminuzione o disfunzione dei linfociti CD4. Come affermato precedentemente tale quadro sindromico regredisce in maniera spontanea e si assiste anche ad un aumento dei CD4 che tende a riportarsi nella norma (o a poco meno) ed a rimanere costante per un periodo più o meno lungo. Nel 10% dei casi, tuttavia, il quadro immunologico non migliora e precipita in maniera fulminante.<br>
A distanza di 1-3 mesi dall'infezione si può verificare una sieroconversione con comparsi di [[anticorpo|anticorpi]] contro gli antigeni virali. Si ritiene che questo fenomeno sia coinvolto nella regressione della sintomatologia similnucleosica in quanto determina una brusca diminuzione della carica virale che diventa così bassa da non essere più rilevabile anche se il virus permane a livello dei linfmonociti. Il sistema immunitario, però, non riesce ad eliminare completamente il virus dall'organismo.<br>