Corallium rubrum: differenze tra le versioni

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== Pesca ==
La pesca del corallo rosso èviene attualmente fatta solo esclusivamente da [[Corallaro|corallari]] [[subacquei]], con licenza specifica rinnovata ogni anno dalla Regione di pertinenza, generalmente operano in zone di alto fondaale da ca 80 mt a ca 100 metri di profondità. E' stata ed è particolarmente praticata in [[Italia]], [[Francia]], [[Spagna]], [[Grecia]] e [[Tunisia]], ma anche in maniera più ridotta in [[Algeria]] e [[Croazia]]. Si stima che negli anni passati, nell'intero Mediterraneo, fossero pescate 60 tonnellate di corallo ogni anno, attualmente tale quantita è fortemnete ridotta per la scarsità di prodotto data, come in tutto il settore della pesca, da scarse ed inefficienti politiche di protezione e gestione.
 
La pesca avveniva attraverso una barca a vela latina denominata corallina, la quale trascinava una grossa croce di legno a bracci uguali (chiamata dagli abitanti di [[Torre del Greco]], primi pescatori di corallo, ngegno e poi italianizzato ingegno, vale a dire congegno) appesantita attraverso grossi massi ed alla quale erano attaccate reti di canapa. (taleTale tipo di imbarcazionepesca non è oggi più utilizzatoutilizzata in quanto mediante la stessal'ingegno venivano sdradicati interamente i vari ceppi di corallo e "arando" gli scogli, impedendonedistruggendo lacosì ricrescita)tutto l'ambiente sommerso dove lo strumento veniva fatto passare.
 
In [[Sardegna]], in particolare, si hanno notizie<ref>{{cita libro|autore=C. Rondi-Costanzo|titolo=Corail de Béziers, du Midi de la Gaule et de Méditerranée entre le VIIe et le IIIe s. av. J.-C. (Languedoc Occidental Protohistorique: Fouilles Et Recherches Recentes (VIe-IVe S. Av. J.-C.)|anno=1997|mese=01|lingua=francese|id=ISBN 2853993914|curatore=D. Ugolini|città=Aix-en Provence|anno=1997|pagine=197-239, 228-229}}</ref> di usi ornamentali fin dal [[V secolo a.C.]] nelle zone di [[Nora]], [[Tharros]] e [[Cagliari]].