Paolina Leopardi: differenze tra le versioni

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Paolina Leopardi fu la terzogenita - dopo Giacomo e [[Carlo Leopardi|Carlo]] - e unica figlia femmina dei dieci figli di [[Monaldo Leopardi|Monaldo]] e [[Adelaide Antici Leopardi|Adelaide Antici]]. Fu battezzata nella chiesa recanatese di Santa Maria Morello con i nomi di Paolina, Francesca Saveria, Placida, Bilancina e Adelaide. Nacque settimina, secondo quanto ella stessa scrisse, <ref>All'amica Marianna Brighenti nel settembre 1831</ref> perché la madre, «gravida di sette mesi, cadde dalle scale, ed io mi affrettai tosto di uscire fuori per godere di questo bel mondo, di cui ora mi affretterei di uscire, se potessi».
 
Era «piccola e gracile, aveva capelli bruni e corti, occhi di un azzurro incerto, viso olivastro e rotondetto: era brutta, ma di una gentilezza, di una bontà, che potean farla parere graziosa a chi la conoscesse intimamente». <ref>E. Boghen-Conigliani, ''La donna nella vita e nelle opere di Giacomo Leopardi'', Firenze 1898, p. 62-63</ref> In presenza di estranei, parlava pochissimo, dando loro un'impressione di scarsa cordialità, ma era in realtà molto timida e «aveva vissuto troppo lontano dalla società per sapervi stare con disinvoltura: ma nelle circostanze in cui vide sé oggetto di delicate ed amorevoli attenzioni, la sua gratitudine fu profonda e durevole. Non era prodiga della sua amicizia; quando però l'aveva concessa, era fida e sicura». <ref>T. Teja Leopardi, ''Note biografiche sopra Leopardi e la sua famiglia'', in A. Panajia, ''Teresa Teja Leopardi. Storia di una 'scomoda' presenza nella famiglia del poeta'', Pisa, 2002</ref>
 
== Note ==
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== Bibliografia ==
*Paolina Leopardi, ''Lettere di Paolina Leopardi a Marianna ed Anna Brighenti'', Parma, Barrei, 1887
*Emma Boghen-Conigliani, ''La donna nella vita e nelle opere di Giacomo Leopardi'', Firenze, Barbera, 1898
*Alessandro Panajia, ''Teresa Teja Leopardi. Storia di una 'scomoda' presenza nella famiglia del poeta'', Pisa, ETS, 2002
*Paolina Leopardi, ''Io voglio il biancospino. Lettere 1829-1869'', Milano, Rosellina Archinto, 2003