Atomo: differenze tra le versioni

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Sulla base di questo fondamentale esperimento, Rutherford propose un modello di atomo in cui quasi tutta la massa dell'atomo fosse concentrata in una porzione molto piccola, il nucleo (caricato positivamente) e gli elettroni gli ruotassero attorno così come i [[pianeti]] ruotano attorno al [[Sole]] ('''modello planetario'''). L'atomo era comunque largamente composto da spazio vuoto, e questo spiegava il perché del passaggio della maggior parte delle particelle alfa attraverso la lamina. Il nucleo è così concentrato che gli elettroni gli ruotano attorno a distanze relativamente enormi, aventi un diametro da 10.000 a 100.000 volte maggiore di quello del nucleo. [[Ernest Rutherford|Rutherford]] intuì che i protoni da soli non bastavano a giustificare tutta la massa del nucleo e formulò l'ipotesi dell'esistenza di altre particelle, che contribuissero a formare l'intera massa del nucleo. Nel modello atomico di Rutherford non compaiono i neutroni, perché queste particelle furono successivamente scoperte da [[James Chadwick|Chadwick]] nel [[1932]].
 
Il modello di Rutherford aveva incontrato una palese contraddizione con le leggi della [[fisica classica]]: secondo la teoria [[elettromagnetismo|elettromagnetica]], una carica che subisce una [[accelerazione]] emette [[energia]] sotto forma di [[radiazione elettromagnetica]]. Per questo motivo, gli elettroni dell'atomo di Rutherford, che si muovono di [[moto circolare]] intorno a nucleo, avrebbero dovuto emettere onde elettromagnetiche e quindi, perdendo energia, annichilire nel nucleo stesso ('''teoria del collasso'''), cosa che evidentemente non accade.<ref>Il fenomeno dell'[[annichilazione]] invece avviene tra [[Fisica delle particelle|particella]] e [[antiparticella]].</ref> Inoltre un elettrone, nel perdere energia, potrebbe emettere onde elettromagnetiche di qualsiasi [[lunghezza d'onda]], operazione preclusa nella teoria e nella pratica dagli studi sul [[corpo nero]] di [[Max Planck]] (e, successivamente, di [[Albert Einstein]]). Ciò portò i fisici aad introdurre una nuova e rivoluzionaria teoria: la [[quantizzazione dell'energia]].
 
{{nota|titolo=Elettroni nel nucleo?|align=right|contenuto=Dopo l'[[scattering Rutherford|esperimento di Rutherford]] era abbastanza evidente che gli elettroni non potessero trovarsi all'interno del nucleo. Si può, però, pensare ad una dimostrazione per assurdo: si supponga, per un momento, l'esistenza degli elettroni nel nucleo. Il suo raggio può essere stimato nell'ordine dei [[cinque|5]] [[fermi|fm]].