...e allora senti cosa fò: differenze tra le versioni
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Dall'album viene tratto il 45 giri [[...e allora senti cosa fò/Odio chi]], e la title track viene presentata nella trasmissione televisiva [[Discoring]], curata da [[Gianni Boncompagni]].
Il disco si apre con ''Colpo di stato'', brano ritmato, con un testo ironico (« ...colpo di stato,
La title track ha una melodia che richiama la tradizione romanesca, con il violino suonato da [[Tino Fornai]] in evidenza: il testo usa una storia di un amore finito male per ironizzare sul femminismo e la liberazione sessuale, mentre la canzone successiva, ''Reichiana'', è una riflessione semiautobiografica sull'educazione (« ...ma lascerei ai bambini tutto il mondo, / non quella che chiamiamo libertà: / l'educazione è un sintomo fascista, / è un grosso cancro per l'umanità, / e lascerei ai bambini il loro tempo, / e non mille inventate verità: / la sicurezza, il posto e la conquista, / son queste il cancro dell'umanità... »).
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Dopo ''Domani è un altro giorno'', brano minore, il disco si chiude con ''Letto 26 (seconda parte)'', in cui il cantautore cambia il testo originale della canzone: i nuovi versi, però, sono meno efficaci, e durante le esibizioni dal vivo degli anni successivi Stefano Rosso presenterà sempre questo brano nella prima versione. Anche 'Odio chi' conosce una versione rielaborata nel testo e con il titolo trasformato in 'Odeon chi'. Il brano (mai pubblicato su disco) viene adottato come sigla finale del programma televisivo 'Odeon', trasmesso su Rai Due nel 1978.
==Tracce==
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