Cipriano Pelli: differenze tra le versioni
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Verso il [[1777]] Cipriano, che ha solo 27 anni, passa un lungo periodo in patria. In quell'anno si sposa a [[Vico Morcote]] con Orsola Ruggia, dal matrimonio nasce il figlio [[Vittore Pelli|Vittore]] (pure lui pittore e valido scenografo a Venezia), e svolge anche un'intensa attività di pittore prospettico decorando con ''affreschi illusionistici'' la [[Chiesa di San Vittore Mauro (Aranno)|chiesa di San Vittore]] di Aranno e la [[Chiesa di San Lorenzo (Ligornetto)|chiesa di San Lorenzo]] di [[Ligornetto]]. Sono decorazioni di qualità, che testimoniano di una grande padronanza tecnica, frutto non solo di studi, ma di un'esperienza pratica e concreta del mestiere.
Dieci anni dopo, Cipriano è in [[Danimarca]], dove dipinge le ''scenografie'' della [[tragedia]] "Emilia Galotti" di [[Gotthold Ephraim Lessing|Lessing]] andata in scena a [[Copenhagen]] il 15 settembre [[1786]]. Il suo operato ha successo, e gli viene affidata un'altra pièce, il [[balletto]] "[[Semiramide]]". Ne troviamo le lodi negli annali danesi del teatro: ''...un'eccellente decorazione di Pelli, un magnifico scenografo italiano che fu autore della decorazione degli appartamenti reali e della sala d'udienza, ottennero la grande ammirazione del pubblico''. In quel periodo realizza anche importanti ''decorazioni'' nel "Palazzo Reale" di Copenhagen. Una decina d'anni dopo, verso il [[1795]], esegue il suo ultimo lavoro conosciuto: la ''cupola in trompe-l'oeil'' della cappella Checcia nella [[Chiesa di Santa Maria del Sasso]] di Morcote.
Restano diversi suoi ''disegni per scenografie'', opere su carta e alcune ''[[olio su tela|tele]]'', nelle quali paesaggi e rovine di sapore preromantico si sposano con architetture più geometriche. L'artista si ispira spesso da vicino ai maestri veneti del [[Settecento]]. Dopo il [[1790]] ritorna definitivamente in patria: i documenti ticinesi si fanno più numerosi, e suggeriscono una presenza stabile ad Aranno. È in quegli anni che, secondo gli studiosi, l'artista comincia a insegnare regolarmente [[disegno]] architettonico, [[prospettiva]] e pittura, fondando una vera e propria [[scuola]]. In un [[autoritratto]] di quegli anni, il pittore più o meno cinquantenne, tiene in mano un suo disegno di [[tempio]] antico.
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