Maggio francese: differenze tra le versioni

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*Sul piano sociologico, durante gli anni '60 le dinamiche di gruppo dilagavano nella formazione dei responsabili di tutte le organizzazioni e delle imprese: il dibattito era di moda. Tuttavia le divisioni sociali erano ancora estremamente rigide: Il 92% degli studenti proveniva ancora dalla [[borghesia]]. Il paternalismo autoritario era onnipresente. Si cominciava ad aprire scuole superiori miste<ref>Il primo liceo misto (a cominciare dal secondo anno) era stato aperto a [[Rambouillet]] nel [[1960]].</ref>, ma molti istituti scolastici erano ancora destinati a ragazzi e ragazze separatamente. Alle ragazze era vietato portare i pantaloni, e nelle università era vietato ai maschi accedere ai collegi femminili, anche se le ragazze, invece, potevano entrare in quelli maschili.
 
*Sul piano filosofico, sono molti gli autori e i testi che hanno avuto un'importante influenza su almeno una parte del movimento: [[Wilhelm Reich]], [[Sigmund Freud|freudiano]] e [[Marxismo|marxista]], il cui manifesto, ''La rivoluzione sessuale'', era uscito nel [[1936]]; [[Herbert Marcuse]], con il suo ''L'uomo a una dimensione'', pubblicato in Francia nel 1964 e in nuova edizione nel 1968; [[Raoul Vaneigem]], con il suo ''Traité de savoir-vivre à l'usage des jeunes générations'' del 1967; [[Guy Debord]] e la sua ''Società dello spettacolo'', ancora del 1967; e più tardi, nel 1972, [[L'Anti-Edipo]] di [[Gilles Deleuze]] e [[Félix Guattari]].
]] di [[Gilles Deleuze]] e [[Félix Guattari]].
Altri autori come [[Pierre Bourdieu]] e [[Jean-Claude Passeron]] criticavano la "riproduzione sociale" che permette alle élites di conservare il proprio dominio di generazione in generazione. All'[[École Normale Supérieure]], il filosofo marxista [[Louis Althusser]] formava una generazione di pensatori [[Marxismo-leninismo|marxisti-leninisti]] che formarono l'embrione delle prime organizzazioni [[Maoismo|maoiste]].
 
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Le cause di questo movimento furono diverse. Le analisi storiche oscillano tra l'idea che alla base ci fosse l'esigenza di infrangere la grande rigidità che imprigionava le relazioni umane e i costumi, e la constatazione dell'inizio di un peggioramento delle condizioni materiali a conclusione della ricostruzione del dopoguerra, che gli studenti potevano constatare anche personalmente nel vedere la bidonville di Nanterre accanto alla loro nuova università. Lo scontento nascente nell'ambiente studentesco finì per saldarsi con quello che da diversi anni veniva profilandosi nel mondo operaio.
 
== Quadro generale degli eventi ==
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Forces en présence [modifier]
L'éclatement spontané de la crise prit complètement au dépourvu le pouvoir, ainsi que pratiquement toutes les organisations, partis et syndicats organisés. Le camp du pouvoir ne fut pas plus uni que celui de la contestation. Le Parti communiste français et son relais syndical, la CGT, refusèrent dans un premier temps de joindre leur cause à celle des étudiants vus comme « bourgeois » et a fortiori de leurs dirigeants d'inspiration libertaire (tels Daniel Cohn-Bendit) ou issus des divers groupuscules « gauchistes ». Ceux-ci étaient souvent eux-mêmes divisés (« marxistes-léninistes » prochinois, trotskistes, etc.) et incertains quant à l'attitude à avoir face au mouvement. Au sommet de l'État, la crise aggrava les divergences entre le général de Gaulle, peu compréhensif envers ce qu'il qualifie le 19 de « chienlit », et partisan d'une répression immédiate, et son Premier ministre, Georges Pompidou, qui préféra jouer la carte de la modération et de la compréhension pour mieux laisser le mouvement s'essouffler de lui-même. Les forces centristes et les gauches (Pierre Mendès France, François Mitterrand) tentèrent difficilement de canaliser vers la construction d'une alternative politique au régime gaullien, un mouvement largement indifférent à la question de la prise du pouvoir.
 
=== Forze in campo ===
La deflagrazione spontanea della crisi prese completamente alla sprovvista il potere politico, così come tutte le organizzazioni, i partiti, i sindacati. Potere politico e movimento erano altrettanto disuniti.
 
Il [[Partito Comunista Francese|PCF]] e il suo braccio sindacale, la [[Confédération générale du travail|CGT]], rifiutarono in prima battuta di fare causa comune con gli studenti, che erano visti come "[[Borghesia|borghesi]]" e tanto più con i loro dirigenti di ispirazione libertaria (come Daniel Cohn-Bendit) o provenienti dai diversi gruppuscoli di sinistra (i «gauchistes»). Questi ultimi (marxisti-leninisti, filocinesi, trotskisti) erano essi stessi divisi e in competizione fra loro, e incerti sull'atteggiamento da assumere verso il movimento.
Déroulement d'ensemble [modifier]
Le 3 mai, la cour de la Sorbonne est occupée par 400 manifestants qui tiennent meeting sans heurt particulier. Devant le risque d'une attaque des étudiants d'extrême droite (Occident, d'inspiration fasciste et violent, annonce une marche sur l'établissement dans le but avoué d'une confrontation brutale), elle est évacuée par une intervention policière musclée : plusieurs centaines d'étudiants sont arrêtés, dont Jacques Sauvageot, le dirigeant du principal syndicat étudiant. Cette intervention des forces de l'ordre à la Sorbonne, sans préavis ni négociations, est très mal vécue par les étudiants, qui se pensaient protégés par le statut universitaire. Les étudiants réagissent aussitôt par des manifestations violentes contre les forces de l'ordre : jets de pavés, puis barricades. Ces manifestations reprennent ensuite à l'annonce de peines de prison pour les manifestants, pendant lesquelles commencent à fleurir les slogans libertaires.
 
Ai vertici dello Stato, d'altra parte, la crisi aggravava le divergenze tra il generale de Gaulle - poco tenero verso ciò che egli definì, il 19 maggio, un "casino"<ref>Alludendo alle manifestazioni in corso de Gaulle parlò, il 19 maggio, di «chienlit» (termine popolare derivato da un antico ''chie-en-lit'', letteralmente "caca a letto", passato ad indicare il corso mascherato del [[Carnevale]] e, spregiativamente, una situazione di fastidio, agitazione, disordine, casino). L'esclamazione attribuita a de Gaulle era: ''«La réforme, oui; la chienlit, non»''. Si veda in proposito la [[:fr:Chienlit|voce francese]].</ref>, e sostenitore di una immediata repressione - e il suo primo ministro Georges Pompidou, che preferì giocare la carta della moderazione per lasciare al movimento il tempo di afflosciarsi su se stesso. Per parte loro le forze centriste e la sinistra istituzionale ([[Pierre Mendès France]], [[François Mitterrand]]) tentavano con difficoltà di incanalare il movimento - per sè largamente indifferente alla questione del potere - verso la costruzione di un'alternativa politica al regime gollista.
Le président du SNE-Sup (syndicat des enseignants du supérieur), Alain Geismar, décide de soutenir les manifestants. Les membres du Parti communiste et de certaines organisations d'extrême gauche (maoïstes, AJS) sont d'abord pris de court : pour eux, la révolution est censée venir des ouvriers, et non des étudiants ; de plus, les revendications du mouvement du 22-Mars leur paraissent « puériles » et « petit-bourgeoises » et surtout « gauchistes ». Après un moment de flottement, ils essayent toutefois de gagner les ouvriers à cette « révolte ». La CGT, pour sa part, ne les suit pas et son secrétaire général de l'époque, Georges Séguy, s'en expliquera plus tard devant les médias : « Cohn-Bendit qui est-ce ? Sans doute faites-vous allusion à ce mouvement lancé à grand renfort de publicité qui, à nos yeux, n'a pas d'autre objectif que d'entraîner la classe ouvrière dans des aventures en s'appuyant sur le mouvement des étudiants ». Mais la base de ces organisations traditionnelles de gauche dépasse leurs responsables.
 
=== Quadro d'insieme dello svolgimento dei fatti ===
Dans la nuit du 10 au 11 mai, les étudiants occupant le Quartier latin dressent plusieurs dizaines de barricades qui sont finalement prises d'assaut dans la nuit par les CRS. On relève des centaines de blessés. Face à la répression policière, la population a tendance depuis les premiers jours à prendre majoritairement fait et cause pour les étudiants. A l'aube, syndicats et partis appellent à une démonstration de solidarité pour le surlendemain.
[[File:Paris68aCars.jpg|thumb|250px|Barricate del 3 maggio]]
Il 3 maggio, il cortile della Sorbonne viene occupato da 400 manifestanti che si riuniscono senza alcuna violenza. Di fronte al rischio di un attacco degli studenti di estrema destra (''Occident''<ref>'''Occident''', fondato nel [[1964]], era un movimento politico francese considerato di [[estrema destra]]. Sciolto il 31 ottobre 1968, fu sostituito dal ''Groupe union défense'' (GUD). Si veda in proposito la voce francese [[:fr:Occident (mouvement politique)]].</ref> ha annunciato una marcia sull'edificio con lo scopo dichiarato di un confronto violento) viene sgomberata con un aggressivo intervento della polizia, che arresta qualche centinaio di studenti tra i quali [[Jacques Sauvageot]], dirigente del principale sindacato studentesco. L'intervento delle forze dell'ordine alla Sorbonne, effettuato senza preavviso nè confronto con gli occupanti, fu vissuto assai male dagli studenti, che si credevano garantiti dagli statuti universitari. La reazione fu immediata e violenta - lanci di sampietrini e poi barricate. Le manifestazioni riprendono dopo l'annuncio delle condanne al carcere degli arrestati, e cominciano a fiorire gli slogan libertari.
 
Il presidente del sindacato degli insegnanti delle scuole superiori, [[Alain Geismar]] decise di sostenere i manifestanti. I membri del partito comunista e di alcune organizzazioni di estrema sinistra furono inizialmente presi alla sprovvista: la rivoluzione - ritenevano - doveva partire dagli operai, e non dagli studenti; inoltre consideravano le rivendicazioni del Movimento 22 marzo puerili, piccolo-borghesi, e soprattutto ''«gauchistes»''<ref>Termine che, nel linguaggio della sinistra storica francese, maggioritaria o minoritaria che fosse, implicava una giudizio di valore assai negativo, alludendo ad immaturità, inaffidabilità e inconsistenza politica.</ref>, mentre la CGT, per bocca di Georges Séguy, tacciava direttamente i loro leader di avventurismo. Dopo l'incertezza iniziale, tuttavia, anche le organizzazioni storiche cercarono di guadagnare gli operai a questa rivolta, e anche la base sindacale scavalcò i propri dirigenti.
 
Nella notte fra il 10 e l'11 maggio gli studenti occupano il [[Quartiere latino]] erigendo barricate, prontamente prese d'assalto dalla polizia con qualche centinaio di feriti. All'alba dell'11 sindacati e partiti convocano per due giorni dopo una manifestazione di solidarietà, e dopo i primi giorni anche la popolazione, di fronte alla repressione violenta, tendeva a schierarsi con gli studenti.
 
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Déroulement d'ensemble [modifier]
 
Le 13 mai une immense manifestation traverse Paris. Le syndicat CFDT parle d'un million de manifestants. La préfecture de police n'en concède même pas deux cent mille.