Vivit sub pectore vulnus: differenze tra le versioni

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La [[locuzioni latine|locuzione]] [[lingua latina|latina]] '''Vivit sub pectore vulnus''', tradotta letteralmente, significa ''la ferita sanguina nell'intimo del cuore'' ([[Publio Virgilio Marone|Virgilio]], [[Eneide]], IV, 67).
 
Il poeta alludecommenta allagli esiti della passione di [[Didone]] per [[Enea]] (paragonata a una cerva ferita a morte, che continua a trascinare ''l'asta mortale''), passione dolorosa che la porterà in seguitocondurrà alla disperazione e al suicidio. Si cita a proposito di passioni forti, violente, che lasciano una impronta indelebile.
 
== Voci correlate ==