Sacrofano: differenze tra le versioni

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Gran parte delle ville furono abbandonate nel [[V secolo|V]] e [[VI secolo]]. Nel [[780]], sotto [[papa Adriano I]], venne fondata nell'''ager Veientanus'' la ''domusculta Capracorum'', nella quale erano ricompresi ''fundi, massae et casales'' ("fondi agricoli, masserie e casali"), e in quest'epoca è citato anche un ''fundus Scrofanum''. Il fondo dal [[775]] fece parte dei possessi della [[chiesa di Santa Maria in Cosmedin]]. Il fenomeno dell'[[incastellamento]], con la costruzione di fortificazioni a difesa degli insediamenti, sembra essersi verificato nella zona a partire dal [[X secolo|X]] e [[XI secolo]]: nel territorio dell'attuale comune esistono tracce di siti piccoli siti fortificati (in località Pian di Lalla e sul Monte Musino, in origine all'incrocio della strada per Capena). Nel [[1027]] il centro fortificato di Sacrofano, sorto sul percorso secondario tra Cassia e Flaminia, apparteneva alla [[diocesi di Selvacandida]] e sono menzionate per quest'epoca diverse chiese poste ''in Scrofano''.
 
Nella seconda metà del [[XIII secolo]] il castello fu in possesso dei [[prefetti di Vico]], da cui passò quindi ai [[Savelli]] e ai [[Nardoni]]. Gli [[Orsini (famiglia)|Orsini]] presero possesso del feudo di Sacrofano sotto il pontificato di [[Papa Gregorio XI|Gregorio XI]] ([[1370]]-[[1377]]) che che lo mantennero per quasi tre secoli, ad eccezione di una breve parentesi sotto i [[Borgia (famiglia)|Borgia]] ([[1503]]-[[1516]]). Nel [[1560]] fu compreso nel ducato di Bracciano. INel [[1662]] il possedimento venne ceduto dagli Orsini alla famiglia [[Chigi (famiglia)|Chigi]].
 
===Cambiamento del nome===