Ardenza: differenze tra le versioni

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Dopo secoli di silenzio, si parla di Ardenza come un'antichissima pieve di San Paolo di Villa Magna, di cui si ha notizia nell'[[823]], dove Villa Magna indica un importante agglomerato di case.
Documenti coevi registrano che nel [[942]] Martino era pievano dei "SS. Paolo et Giovanni de Lardentia". Intorno alla pieve di San Paolo si sviluppò un importante borgo prossimo al mare; la pieve comprendeva varie cappelle e chiese come quelle di [[Chiesa di San Martino (Livorno)|San Martino]] di [[Salviano]], S. Paolo di Coteto, San Felice di Oliveto, l'eremo di Santa Maria della Leccia. Tutta la zona circostante era coperta da una fitta macchia, conosciuta come "Selva di Treulo" di proprietà della Mensa arcivescovile di [[Pisa]]. Verso l'anno [[1000]] la pieve fu denominata come "Sancto Felice de Ardentia", quale una delle quattro pievi esistenti nel distretto del piano di [[Porto Pisano]], compreso tra [[Stagno (Collesalvetti)|Stagno]] e [[Montenero (Livorno)|Montenero]], fittamente popolato e florido. Sotto la dominazione pisana, Ardenza era un comunello con propri consoli. Alla metà del [[XIII secolo]] la zona venne devastata e spopolata da alcune scorrerie di corsari barbareschi e dalla spedizione di [[Carlo d'Angiò]], re di [[Napoli]] ([[1267]]) contro Pisa [[Guelfi e ghibellini|ghibellina]]. L'esistenza della pieve è tuttavia ancora confermata nel [[1292]], sia pure povera ed in misere condizioni (Plebi de Lardenza, sive cappellis S. Felicis quia nihil habet), dai documenti che indicano il suo obbligo ad inviare un fante per l'esercito pisano.
 
Fu proprio ad Ardenza che, secondo la tradizione, la [[Maria (madre di Gesù)|Madonna]] apparve ad un pastore il [[15 maggio]] [[1345]], dando quindi origine alla fondazione di un primo [[Santuario della Madonna delle Grazie (Livorno)|Santuario]] sul vicino colle di [[Montenero (Livorno)|Montenero]].