Misilmeri: differenze tra le versioni

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== Storia ==
Il primo a scrivere sudi Misilmeri fu il grande [[astronomo]], [[geografo]] e [[matematico]] [[Egitto|egiziano]], [[Claudio Tolomeo]] ([[100]]–[[178|178 d.C.)]] il quale parlò del fiume Eleutero che attraversa il paese, dove vennero ritrovati nel [[1695]] e nel [[1725]] famosi [[sarcofago|sarcofagi]] ed altri reperti [[archeologia|archeologici]], oggi al [[Museo Archeologico Regionale di Palermo]].
 
Il susseguirsi dei dominii romano, arabo, [[Normanni|Normanno]], hanno lasciato un notevole patrimonio artistico e culturale di grande valore. Fu merito dei Romani, ad aver aperto una via consolare che, partendo da Palermo e attraversando (ancora oggi) Misilmeri raggiungeva [[Agrigento]], sino al [[1864]] il Corso Vittorio Emanuele e il Corso IV Aprile portavano il nome di via Consolare. Dal secolo [[IX secolo|IX]] gli Arabi governarono la [[Sicilia]], fu l'emiro '''Giafar II''' che governò la Sicilia dal [[996]] al [[1018]] che arrivato a Misilmeri si innamorò a tal punto da farvi costruire un castello (a tutt'oggi esistono dei ruderi, ed una leggenda che ancora si tramanda) che dall'alto di queste torri si ammirava un panorama bellissimo da dove si poteva vedere la vallata del fiume Eleutero sino al mar [[Tirreno]]. Intorno a questo castello sorsero delle case ovvero il villaggio degli Emiri, infatti Misilmeri viene dall'Arabo ''Menzel-el-Emir'' che significa appunto villaggio degli Emiri. Nel [[1068]], è famosa la battaglia tra i [[Normanni]] di [[Ruggero d'Altavilla]] e i [[Musulmani]];, la cui vittoria fu normanna.
 
La prima parrocchia fu costruita prima del [[1123]] intitolata a [[Santa Apollonia]] detta parrocchia fu citata in una bolla di [[Papa Callisto II]].<br/>