Djema'a: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Nessun oggetto della modifica
mNessun oggetto della modifica
Riga 1:
Il termine '''Djema'a''' (o Djemaa'''Jamaʿa''', che in [[Lingua Araba|Arabo]] significa "congregazione" oro "raduno") si può riferire a due cose diverse nel contesto del [[Sahara Occidentale]].
 
== Djema'a: struttura di potere tribale ==
 
La ''Djema'a'' ('''Yemaa''')era la più alta struttura gerarchica all' interno di una [[tribù]] [[Sahrawisahrawi]]. Composta dagli anziani e da capi eletti, organizzava iniziative di guerra, incursioni, stabiliva e applicava le leggi e, tra le altre cose, componeva le dispute tra membri della tribù. A volte veniva convocata un' assemblea più ampia, conosciuta come ''Ait Arbein (Consiglio dei Quaranta)'', formata dagli anziani delle diverse tribù, per organizzare la comunità in vista di un' invasione straniera o per discutere altre questioni sovratribali.
 
L'organizzazione della ''Djema'a'' variava nei dettagli da tribù a tribù, ma di solito comprendeva sia antiche tradizioni [[Berberi|Berbere]] che [[Arabia|Arabe]] e basava le proprie pratiche sulla legge [[Islam|islamica]]. Le donne facevano parte della ''Djema'a'' solo in alcune tribù Sahrawi.
 
=== Il declino ===
Una struttura sociale stabile, il [[tribalismo]], aveva governato il [[Sahrawi|popolo Sahrawisahrawi]] dal [[Medio Evo]], cioè da quando, per primi, avevano fatto la loro comparsa nella regione, ma per una serie di cause concomitanti, tra le quali la [[colonialismo|colonizzazione]] e la [[modernizzazione]], questa struttura tribale ha visto gradualmente diminuire la propria influenza sulla popolazione.
 
Anche dopo l' invasione del territorio, avvenuta nel [[1884]] da parte della [[Spagna]] e della [[Francia]], le ''Djema'a'' rimasero molto attive, ma mentre l' esercito spagnolo estendeva gradualmente il proprio controllo e sottometteva le tribù, capi delle varie ''Djema'a'' venivano uccisi o incarcerati, mentre altri venivano costretti, con la forza o mediante corruzione, a cooperare con i colonizzatori. La rivolta di [[Maa el Ainin|MaMāʾ al-AynaynʿAynayn]], nei primi anni del [[1900]] e la [[ribellione]] popolare che ne seguì, rappresentarono in un certo senso l' ultima battaglia della società tribale tradizionale contro la colonizzazione. Negli anni '50, l' autorità tribale ha subito un declino progressivo a causa dell' [[urbanizzazione]] e dei nuovi stili di vita.<br/>
Una struttura sociale stabile, il [[tribalismo]], aveva governato il [[Sahrawi|popolo Sahrawi]] dal [[Medio Evo]], cioè da quando, per primi, avevano fatto la loro comparsa nella regione, ma per una serie di cause concomitanti, tra le quali la [[colonialismo|colonizzazione]] e la [[modernizzazione]], questa struttura tribale ha visto gradualmente diminuire la propria influenza sulla popolazione.
Le dure misure repressive applicate dalla Spagna dopo la [[ Guerra dell' Ifni]] hanno accelerato questo processo. Nel [[1967]], i [[nazionalismo|nazionalisti]] Sahrawi si organizzarono per la prima volta in un partito politico moderno, illa [[Harakat Tahrir]]. Le tradizioni tribali e le divisioni rimangono comunque salde nella società Sahrawisahrawi, sebbene la struttura formale delle ''Djema'a'' sia stata in gran parte distrutta dal sopravvento di un apparato statale moderno.
 
Anche dopo l' invasione del territorio, avvenuta nel [[1884]] da parte della [[Spagna]] e della [[Francia]], le ''Djema'a'' rimasero molto attive, ma mentre l' esercito spagnolo estendeva gradualmente il proprio controllo e sottometteva le tribù, capi delle varie ''Djema'a'' venivano uccisi o incarcerati, mentre altri venivano costretti, con la forza o mediante corruzione, a cooperare con i colonizzatori. La rivolta di [[Maa el Ainin|Ma al-Aynayn]], nei primi anni del [[1900]] e la [[ribellione]] popolare che ne seguì, rappresentarono in un certo senso l' ultima battaglia della società tribale tradizionale contro la colonizzazione. Negli anni '50, l' autorità tribale ha subito un declino progressivo a causa dell' [[urbanizzazione]] e dei nuovi stili di vita.
Le dure misure repressive applicate dalla Spagna dopo la[[ Guerra dell' Ifni]] hanno accelerato questo processo. Nel [[1967]], i [[nazionalismo|nazionalisti]] Sahrawi si organizzarono per la prima volta in un partito politico moderno, il [[Harakat Tahrir]]. Le tradizioni tribali e le divisioni rimangono comunque salde nella società Sahrawi, sebbene la struttura formale delle ''Djema'a'' sia stata in gran parte distrutta dal sopravvento di un apparato statale moderno.
 
=== L' atteggiamento del governo nei confronti del tribalismo ===
 
Il [[Polisario]] ha solitamente tenuto un atteggiamento ostile nei confronti del tribalismo, sostenendo che si tratterebbe di un modello di governo sorpassato ed antidemocratico e si è impegnato attivamente in una campagna contro il tribalismo nel campo [[profughi]] di [[Tindouf]] e nelle aree del [[Sahara Occidentale]] governate dalla ''Repubblica del SaharawiSahrawi''. Il [[Marocco]] è stato in genere soddisfatto per avere ottenuto l' alleanza dei capi tribù anziani nelle areeearee che erano sotto il proprio controllo, e non ha insistito quando questo non si è verificato.
 
== Djema'a: struttura di potere coloniale della Spagna ==
Riga 22 ⟶ 21:
La ''Djema'a'' era anche un consiglio direttivo di anziani [[Sahrawi]] istituito dalle autorità nel [[ maggio]] [[1967]], nel Sahara spagnolo, oggi [[Sahara Occidentale]]. I membri ufficiali della ''Djema'a'' venivano eletti, ma le autorità [[colonialismo|coloniali]] controllavano il processo e, in realtà, selezionavano essi stessi i candidati. Le prime tornate elettorali si tennero il [[14 luglio]] e il [[20 agosto]] [[1967]] e la ''Djema'a'' venne inaugurata l' [[11 settembre]] a [[El Aaiún]]. Le seconde elezioni della ''Djema'a'' hanno avuto luogo nel [[gennaio]] [[1971]] e, in seguito alla sollevazione del [[Fronte Polisario ]] che ebbe inizio nel [[1973]], furono anche le ultime.
 
I membri della ''Djema'a'' godevano spesso di una posizione di rispetto al' interno delle tribù, che però non si sentivano da questi autenticamente rappresentate. La ''Djema'a'' aveva ben poco potere effettivo, ma veniva spesso consultata dai governatori spagnoli, che spesso concedevano di inviare dei rappresentanti a [[Madrid]]. La sua funzione primaria era quella di fornire alle forze occupanti una facciata di legalità agli occhi del popolo Saharawisahrawi, puntando su tradizioni come, appunto, quella delle ''Djema'a'' tribali e l' Ait Arbein.
 
=== La dispersione ===
Riga 30 ⟶ 29:
=== Il contenzioso sulla legittimità ===
 
La maggioranza dei suoi membri votò il [[12 ottobre]] di quell' anno, durante il congresso di [[Ain Ben Tili]] organizzato dal [[Fronte Polisario]], per denunciare l' invasione marocchina, dichiarare l' appoggio al Fronte Polisario e sciogliere la ''Djema'a'', in modo da non rendere più possibile lo sfruttamento per fini politici di quella struttura. Più tardi, quello stesso anno, però, il governo del Marocco convocò un incontro di membri della ''Djema'a'' perché si dichiarassero a favore dell' annessione del territorio. Questo episodio fu aspramente contestato dal Polisario, con le seguenti argomentazioni: a) non c'era mai stata la presenza di tutti i membri della congregazione e b) se anche ci fosse stata, la ''Djema'a'' era stata comunque dichiarata disciolta precedentemente per decisione maggioritaria, perciò i superstiti della ''Djema'a'' marocchina non avevano alcuna legittimità politica. Il [[27 febbraio]] [[1976]] il movimento di indipendenza del [[Sahara Occidentale]], Fronte Polisario, proclamò la [[Repubblica Araba Saharawi Democratica]], intendendo sostituire la Djema'a con una struttura di potere Sahrawisahrawi.
 
Sebbene nessuna delle due parti in causa avesse riconosciuto l' autorità della ''Djema'a'' quando era ancora operativa, denunciandone la sottomissione alla Spagna, sia il Polisario che il Marocco usano ancora l' argomento del presunto appoggio della ''Djema'a'' a sostegno delle loro tesi, per l' indipendenza, da parte del Polisario, o per l' annessione, da parte del Marocco, nel conflitto ancora in corso nel Sahara Occidentale.