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'''Giorgio Melchiori'''<br>
Cresciuto alla scuola di [[anglistica]] creata da [[Mario Praz]] alla [[Sapienza]] di Roma, Giorgio Melchiori si dedicò all’attività accademica fin dai primi anni della [[Seconda guerra mondiale]], dopo una breve parentesi come redattore presso l’agenzia ANSA di Roma. Fu l’Università di Torino a vedere i suoi esordi, ma nel 1947 ritornò a Roma, prima alla Sapienza e quindi all’Università Roma Tre, dove insegnò a lungo lingua e letteratura inglese divenendo col tempo una sorta di figura mitologica, un “mostro sacro” ammirato dai colleghi e idolatrato dai suoi studenti. Autore prolifico di saggi critici, la ricchezza della sua produzione non andò mai a scapito dell’alta qualità della ricerca, sia quando affrontò le scelte antologiche dei Poeti metafisici inglesi (Milano, 1964) e di John Donne (Milano, 1983), sia nelle approfondite indagini sull’opera dell’irlandese James Joyce (Joyce barocco, Bulzoni; Joyce: il mestiere dello scrittore, Einaudi). Tuttavia, l’autore cui dedicò le sue maggiori e migliori attenzioni fu William Shakespeare (Shakespeare: politica e contesto economico, Bulzoni; Shakespeare all’opera. I drammi nella librettistica italiana, Bulzoni).
 
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==Bibliografia==
*[{{citaweb|http://www.adnkronos.com/IGN/Cultura/?id=3.0.2999685002 |Addio a Giorgio Melchiori, principe degli anglisti - Adnkronos 10 febbraio 2009]}}
*[{{citaweb|http://www.dazebao.org/news/index.php?option=com_content&view=article&id=3285:addio-a-giorgio-melchiori&catid=71:letteratura&Itemid=167 |Addio a Giorgio Melchiori - Paolo Brama 11 febbraio 2009]}}
*[{{citaweb|http://lospecchiodicarta.unipa.it/repertorio/lazio/melchior.htm |Giorgio Melchiori - Michele Marrapodi dicembre 2007]}}