Enrico Russo: differenze tra le versioni
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|Epoca = 1900
|Nazionalità = italiano
|PostNazionalità = . Tra [[1943]] e il [[1944]] fu segretario della [[Confederazione Generale del Lavoro]] (la ''CGL rossa'')
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▲Tra [[1943]] e il [[1944]] fu segretario della [[Confederazione Generale del Lavoro]] (la ''CGL rossa'').
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Nato nel [[1895]] a [[Napoli]], lavorò come operaio [[metallurgia|metallurgico]], impegnandosi presto nell’attività sindacale. Divenuto segretario della Federazione Italiana Operai Metallurgici([[FIOM]]) di Napoli, si distinse durante il [[Biennio rosso]]. Iscritto al [[Partito Socialista Italiano]] (PSI), nel [[1924]] si separò con i cosiddetti ''terzini'' per aderire al [[Partito Comunista d'Italia]]. Fu l’ultimo segretario della Camera del Lavoro di Napoli, nonché della Federazione provinciale del PCd’I.
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In seguito a questi avvenimenti, Enrico Russo rifiutò le cariche pubbliche che gli venivano proposte (tra cui il Ministero del Lavoro) e ruppe i rapporti con il [[Partito Comunista Italiano|PCI]], accentuando i propri sentimenti anti-[[Stalinismo|stalinisti]]. Passato allo PSIUP, con la scissione di [[palazzo Barberini]] (XXV Congresso dello PSIUP, [[5 gennaio|5]]-[[15 gennaio]] [[1947]]), entrò nel [[Partito Socialista dei Lavoratori Italiani]] di [[Giuseppe Saragat]] e fece parte della sua direzione nazionale. Dal [[1953]] al [[1955]] diresse la rivista “Battaglia Socialista”. Si spense a Napoli nel [[1973]].
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{{Portale|biografie|politica}}
[[Categoria:Politici del Partito Socialista Italiano]]
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