Repubblica Sociale Italiana: differenze tra le versioni

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La '''Repubblica Sociale Italiana''' (nata il [[23 settembre]] [[1943]] col nome di '''Stato Nazionale Repubblicano'''<ref>''"Il [[Governo della Repubblica Sociale Italiana|Consiglio dei Ministri]] ha poi deciso che dal [[1 dicembre]] [[1943]] lo Stato nazionale repubblicano prenda il nome definitivo di "[[Repubblica Sociale Italiana]]"''.|[http://it.wikisource.org/wiki/Verbali_del_Consiglio_dei_Ministri_della_Repubblica_Sociale_Italiana_settembre_1943_-_aprile_1945/24_novembre_1943 Verbale del IV [[Governo della Repubblica Sociale Italiana|Consiglio dei Ministri]] dello [[Repubblica Sociale Italiana|Stato Nazionale Repubblicano]] del [[24 novembre]] [[1943]]] pubblicati come: Anonimo, ''Verbali del [[Governo della Repubblica Sociale Italiana|Consiglio dei Ministri]] della [[Repubblica Sociale Italiana]] [[settembre]] [[1943]] - [[aprile]] [[1945]]'', [[Archivio di Stato]], [[Roma]] ([[2002]]) - Vol. I, pag. da 76 a 162.</ref>, detta impropriamente anche '''''Repubblica di Salò'''''<ref>la cittadina di [[Salò]] non era, in realtà, né la [[capitale (città)|capitale]] ''[[de facto]]'' né la città-sede del [[capo dello Stato]] e [[capo del governo|del governo]]. Probabilmente, la diffusione della dizione ''Repubblica di Salò'' è data, da un lato, dal fatto che la città ospitasse il [[ministero della Cultura popolare]] e quello degli [[ministero degli Affari esteri|esteri]] e che, quindi, la maggior parte dei dispacci ufficiali partissero con l'intestazione ''Salò comunica...'' e, dall'altro lato, dalla scarsa disponibilità della pubblicistica [[antifascismo|antifascista]], come Radio Londra, ad attribuire alla Repubblica mussoliniana i caratteri di ''Sociale'' e di ''Italiana''.</ref>) fu uno [[Stato fantoccio]] dell'[[Europa centrale|Europa centro]]-[[Europa meridionale|meridionale]] fondato da [[Benito Mussolini]]<ref>Le fonti per la storia della RSI. di Luigi Ganapini, Marco Turchi, Simonetta Bartolini, Aldo Giannulli, Giuseppe Parlato. A cura di Aldo G. Ricci. Editore Marsilio. Pagine 95. Edizione 8ª. Anno 2003</ref> nel [[1943]] dopo che il [[Regno d'Italia (1861-1946)|Regno d'Italia]] aveva, l'[[8 settembre]] di quell'anno, concluso un [[armistizio]] con le [[Alleati|forze anglo-americane]]. Venne riconosciuta soltanto dal [[Germania_Nazista|Terzo Reich]] - che eserciterà, su di essa, una sorta di invadente [[protettorato]] ''[[de facto]]'' -, dall'[[Impero Giapponese]], e dalla maggioranza degli altri Stati componenti l'[[Asse Roma-Berlino-Tokyo]]<ref>Arrigo Petacco, ''"La Seconda Guerra Mondiale"'', Curcio editore.</ref>: la [[Slovacchia]], l'[[Ungheria]], la [[Croazia]], la [[Bulgaria]] e il [[Manciukuò]]<ref>L'ambasciatore manciù giunse sul [[Benaco]] il [[1° giugno]] [[1944]], quando presentò le credenziali al duce. Tratto dall'opera di Petacco di cui sopra.</ref> . Fondamenti [[ideologia|ideologico]]-[[giuridico]]-[[economia|economici]] della Repubblica Sociale Italiana saranno il [[fascismo]], il [[socialismo nazionale]], il [[repubblicanesimo]], la [[Socializzazione dell'economia (fascismo)|socializzazione]], la [[cogestione]], il [[corporativismo]] e l'[[antisemitismo]].
 
La Repubblica Sociale Italiana non sopravviverà alla [[seconda guerra mondiale]] e finirà, simbolicamente, con l'esposizione del cadavere del suo capo e di altri dirigenti del [[Partito Fascista Repubblicano]] nel [[piazzale Loreto]] di [[Milano]], alla fine di [[aprile]] del [[1945]].
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==La bandiera della Repubblica Sociale Italiana==
[[Immagine:Heuberg 17 luglio 1944 con i bersaglieri divisione Italia Bandiera in primo piano.jpg|thumb|left|300px|Heuberg 17 luglio 1944, il Duce passa in rassegna i reparti della divisione Italia, in primo piano si nota il [[Tricolore]] della Repubblica Sociale Italiana, identico a quello regio ma privato dello scudo sabaudo]]
Lo [[Repubblica Sociale Italiana|Stato Nazionale Repubblicano]], nato il [[23 settembre]] [[1943]] ebbe una bandiera ''de facto'' nel [[Tricolore]] italiano, che venne utilizzata fino al [[30 novembre]] [[1943]], quando, il [[1 dicembre]] [[1943]] furono ufficializzate la [[bandiera nazionale]] e la bandiera di combattimento per le [[Repubblica Sociale Italiana#Le forze armate|Forze armate]] del nuovo stato denominato Repubblica Sociale Italiana.
 
La bandiera di combattimento delle [[Repubblica Sociale Italiana#Le forze armate|Forze armate]] della Repubblica Sociale Italiana fu cambiata il [[6 maggio]] [[1944]].
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La [[bandiera]] nazionale della Repubblica Sociale Italiana fu ufficializza da tre atti pubblici:
 
{{quote|''"Il [[Governo della Repubblica Sociale Italiana|Consiglio dei Ministri]] ha poi deciso che dal [[1 dicembre]] [[1943|p.v.]] lo Stato nazionale repubblicano prenda il nome definitivo di "Repubblica Sociale Italiana". Ha inoltre stabilito che la bandiera della Repubblica Sociale Italiana è il [[tricolore]], col [[fascio]] repubblicano sulla punta dell'asta..."''|[http://it.wikisource.org/wiki/Verbali_del_Consiglio_dei_Ministri_della_Repubblica_Sociale_Italiana_settembre_1943_-_aprile_1945/24_novembre_1943 Verbale del IV [[Governo della Repubblica Sociale Italiana|Consiglio dei Ministri]] dello [[Repubblica Sociale Italiana|Stato Nazionale Repubblicano]] del [[24 novembre]] [[1943]]] pubblicati come: Anonimo, ''Verbali del [[Governo della Repubblica Sociale Italiana|Consiglio dei Ministri]] della Repubblica Sociale Italiana [[settembre]] [[1943]] - [[aprile]] [[1945]]'', [[Archivio di Stato]], [[Roma]] ([[2002]]) - Vol. I, pag. da 76 a 162.}}
 
{{quote|''"Schema di [http://web.tiscali.it/RSI_ANALISI/25.htm decreto] col quale si stabilisce la foggia della bandiera della Repubblica Sociale Italiana e della bandiera di combattimento delle [[Repubblica Sociale Italiana#Le forze armate|Forze Armate]]."''|[http://it.wikisource.org/wiki/Verbali_del_Consiglio_dei_Ministri_della_Repubblica_Sociale_Italiana_settembre_1943_-_aprile_1945/11_gennaio_1944 Verbale del VI [[Governo della Repubblica Sociale Italiana|Consiglio dei Ministri]] della Repubblica Sociale Italiana dell'[[11 gennaio]] [[1944]]] pubblicati come: Anonimo, ''Verbali del [[Governo della Repubblica Sociale Italiana|Consiglio dei Ministri]] della Repubblica Sociale Italiana [[settembre]] [[1943]] - [[aprile]] [[1945]]'', [[Archivio di Stato]], [[Roma]] ([[2002]]) - Vol. I, pag. da 223 a 289.}}
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Le [[bandiera|bandiere]] di combattimento delle [[Repubblica Sociale Italiana#Le forze armate|Forze Armate]] della Repubblica Sociale Italiana furono ufficializze da tre atti pubblici:
 
{{quote|''"Il [[Governo della Repubblica Sociale Italiana|Consiglio dei Ministri]] ha poi deciso che dal [[1 dicembre]] [[1943|p.v.]] lo Stato nazionale repubblicano prenda il nome definitivo di "Repubblica Sociale Italiana".'' [omississ] ''la bandiera di combattimento per le [[Repubblica Sociale Italiana#Le forze armate|Forze armate]] è il [[tricolore]] con frange e un fregio marginale di [[alloro]] e con ai quattro angoli il [[fascio]] repubblicano, una [[granata]], un'[[ancora]], un'aquila."''|[http://it.wikisource.org/wiki/Verbali_del_Consiglio_dei_Ministri_della_Repubblica_Sociale_Italiana_settembre_1943_-_aprile_1945/24_novembre_1943 Verbale del IV [[Governo della Repubblica Sociale Italiana|Consiglio dei Ministri]] dello [[Repubblica Sociale Italiana|Stato Nazionale Repubblicano]] del [[24 novembre]] [[1943]]] pubblicati come: Anonimo, ''Verbali del [[Governo della Repubblica Sociale Italiana|Consiglio dei Ministri]] della Repubblica Sociale Italiana [[settembre]] [[1943]] - [[aprile]] [[1945]]'', [[Archivio di Stato]], [[Roma]] ([[2002]]) - Vol. I, pag. da 76 a 162.}}
 
{{quote|''"Schema di [http://web.tiscali.it/RSI_ANALISI/25.htm decreto] col quale si stabilisce la foggia della bandiera della Repubblica Sociale Italiana e della bandiera di combattimento delle [[Repubblica Sociale Italiana#Le forze armate|Forze Armate]]."''|[http://it.wikisource.org/wiki/Verbali_del_Consiglio_dei_Ministri_della_Repubblica_Sociale_Italiana_settembre_1943_-_aprile_1945/11_gennaio_1944 Verbale del VI [[Governo della Repubblica Sociale Italiana|Consiglio dei Ministri]] della Repubblica Sociale Italiana dell'[[11 gennaio]] [[1944]]] pubblicati come: Anonimo, ''Verbali del [[Governo della Repubblica Sociale Italiana|Consiglio dei Ministri]] della Repubblica Sociale Italiana [[settembre]] [[1943]] - [[aprile]] [[1945]]'', [[Archivio di Stato]], [[Roma]] ([[2002]]) - Vol. I, pag. da 223 a 289.}}
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Immagine:Flag of Italy.svg|Bandiera dello [[Repubblica Sociale Italiana|Stato Nazionale Repubblicano]]<br>([[23 settembre]] [[1943]] - [[30 novembre]] [[1943]])<br>[[Immagine:FIAV_defacto.png]] [[Immagine:FIAV_historical.png]] [[Immagine:FIAV_111111.svg|20px]]
Immagine:Flag of Italy.svg|Bandiera nazionale della Repubblica Sociale Italiana<br>([[1 dicembre]] [[1943]] - [[28 aprile]] [[1945]])<br>[[Immagine:FIAV_normal.png]] [[Immagine:FIAV_historical.png]] [[Immagine:FIAV_110110.svg|20px]]
Immagine:Bandiera di combattimento per le Forze Armate della Repubblica Sociale Italiana.jpg|Bandiera di combattimento per le [[Repubblica Sociale Italiana#Le forze armate|Forze Armate]] della Repubblica Sociale Italiana<br>([[1 dicembre]] [[1943]] - [[5 maggio]] [[1944]])<br>[[Immagine:FIAV_normal.png]] [[Immagine:FIAV_historical.png]] [[Immagine:FIAV_001001.svg|20px]]
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=="Repubblicani" o "repubblichini"?==
Il termine "repubblichino" é utilizzato per indicare dirigenti, membri dell'esercito, sostenitori e seguaci della [[Repubblica Sociale Italiana]].
 
Tale termine é stato coniato il [[15 aprile]] [[1793]] da [[Vittorio Alfieri]] in una lettera a Mario Bianchi, per definire con intento spregiativo tutti i repubblicani fautori della [[rivoluzione francese]]:<ref>Nuova enciclopedia universale Rizzoli Larousse; Vol. XVI, pag 689.</ref>
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{{q|''Che belle fughe che han fatto i nostri repubblichini dal 1º marzo fino al 26!''}}
 
Riesumato nel 1943 da [[Umberto Calosso]] in una trasmissione di [[radio Londra]], dopo la nascita della [[Repubblica Italiana]] l'uso del termine «repubblichino» si radicò ampiamente nella storiografia e nella pubblicistica del nostro Paese, anche per evitare confusione con «repubblicano» in riferimento alla nuova forma statuale dell'Italia post-bellica. Tale termine, per il senso spregiativo in genere attribuitogli, viene però da taluni considerato offensivo.
 
Gli aderenti alla Repubblica Sociale Italiana, proclamata dai fascisti a seguito di quella che essi ritenevano la fuga da Roma del [[Vittorio Emanuele III d'Italia|re Vittorio Emanuele III]] capo supremo delle Forze Armate Italiane<ref>Art. 5 dello [[Statuto Albertino]].</ref><ref><u>'''<big>Il proclama del Sovrano</big>'''</u><br>