Caffè Burello: differenze tra le versioni

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Il '''Caffé Burello''' era un antico e celeberrimo caffé di [[Torino]].
 
Anche conosciuto come "[[pantalera|la pantalera]]", il locale era posto all’angolo di [[Corso Vittorio Emanuele II (Torino)|Corso Vittorio Emanuele]] e via Urbano Rattazzi. In seguito alla costruzione della vicina [[Stazione di Torino Porta Nuova|stazione ferroviaria di Porta Nuova]], nel [[1861]], divenne uno dei principali luoghi di passaggio e d'incontro per i passeggeri in arrivo o partenza, con particolare riguardo ai commercianti della provincia che giungevano a Torino per l'acquisto di [[carrozza|carrozze]] o per la vendita di [[cavallo|cavalli]].
 
Durante l'ultimo ventennio del [[XIX secolo]], il Caffè Burello poteva considerarsi una tappa obbligata per i giovani torinesi di buona famiglia, alla ricerca di nuovi cavalli e [[calesse|calessi]] veloci e, negli ultimi anni del secolo, la svolta tecnologica dovuta alla diffusione degli [[automobili]], di gran moda nella vicina [[Francia]], polarizzò l'interesse della clientela.
 
Fu nelle sale del Caffè Burello, frequentate abitualmente da tecnici come [[Giovanni Battista Ceirano|Ceirano]] e [[Aristide Faccioli|Faccioli]], da aristocratici come [[Emanuele Cacherano di Bricherasio|Bricherasio]], industriali come [[Michele Lanza|Lanza]] o semplici benestanti come [[Giovanni Agnelli (senior)|Agnelli]], accomunati dalla passione per i mezzi a motore, che nel [[1899]] nacque l'idea della [[Accomandita Ceirano & C.|Welleyes]] e si tennero le riunioni costitutive della [[FIAT]].