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Dopo la caduta dell'[[Impero Romano d'Occidente]] ed il successivo imporsi della cultura e civiltà [[cattolicesimo|cattolica]] in [[Europa]], le forme teatrali pagane furono aspramente combattute dalla [[Chiesa]], che le considerava sinonimo di pericolosità per la moralità sociale. Sopravvissero, nell'[[alto medioevo]], giullarate e spettacoli di intrattenimento di menestrelli e buffoni, ma il materiale al loro riguardo è piuttosto scarso e, in genere, si tratta di fonti storiche di seconda mano.
 
Il teatro risorse come fenomeno [[religione|religioso]] grazie all'interpretazione delle [[Sacre scritture]] in forma drammatica, impersonate da laici all'interno delle chiese e via via spostatesi all'esterno di esse, su sagrati e piazze pubbliche. Grazie ai [[pageant]]s, carri mobili sui quali avveniva una rappresentazione, lo spettacolo divenne itinerante e nacquero vere e proprie [[compagnia teatrale|compagnie teatrali]], senza alcun riconoscimento professionale o sociale, che portarono i propri [[repertorio|repertori]] di matrice religiosa in giro per le città. Il fenomeno delle rappresentazioni di carattere religioso ebbe vasta diffusione in tutta la penisola britannica tra il [[XIII secolo|XIII]] ed il [[XV secolo]], per poi essere abolite da [[Enrico VIII d'Inghilterra|Enrico VIII]] nel [[1548]] e riprese da [[Maria I d'Inghilterra|Maria Tudor]], che le vide di nuovo proibite da [[Elisabetta I]] a causa del differente, seppur non fervente, orientamento religioso.<ref name= Masolino> [[Masolino D'Amico]]. ''Storia del teatro inglese''. Newton & Compton, Roma 1995, pag. 11. </ref>
 
[[Immagine:CastleOfPerseverance.JPG|thumb|Un diagramma illustra la disposizione delle mansiones nel ''[[The Castle of Perseverance]]'']]