Guerra di Gradisca: differenze tra le versioni

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Il pretesto della guerra fu proprio trovato in una incursione degli [[uscocchi]] che avevano messo a ferro e fuoco il territorio di [[Monfalcone]] sul finire del 1615. Le truppe di Venezia, partendo da Palmanova, occuparono [[Cormons]], [[Aquileia]], e [[Cervignano del Friuli]] già nella seconda metà di dicembre, mentre il resto delle truppe veneziane si dirigeva verso la fortezza di [[Gradisca]], situata in una posizione chiave per qualsiasi strategia difensiva.
 
In contemporanea le truppe austriache passavano all'offensiva in [[Istria]]. Le truppe sotto il comandandocomando di [[Vuk Krsto Frankopan|Lupo Cristoforo Frangipane]] conte di [[Tersatto]] ed erano composte per la maggior parte da bande uscocche, finanziate dalle famiglie triestine.
Gli austriaci sfondarono facilmente e penetrarono nei territori istriani difesi debolmente dai veneziani. Si spinsero fino al contado di [[Pola]], tentarono di conquistare [[Duecastelli]] e [[Sanvincenti]]. Poiché respinti, gli uscocchi saccheggiarono e distrussero i villaggi circostanti.
Il provveditore veneziano Loredan chiese ed ottenne consistenti rinforzi per difendere l'Istria meridionale daglle incursioni degli uscocchi. A Parenzo ed a Rovigno inviò l'artiglieria, a Pola armi e a Valle e Duecastelli viveri ed armi. Le milizie vennero concentrate a [[Barbana]], [[Dignano_d'Istria|Dignano]] e [[Sanvincenti]].
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Nel gennaio del [[1616]] gli austriaci tentarono di nuovo la conquista dell'Istria meridionale, ma a Dignano furono fermati.
 
Sul fronte friulano il [[24 febbraio]] [[1616]] il generale veneziano [[Pompeo Giustiniani]] completò l'accerchiamento di Gradisca ed iniziò l'assedio alla fortezza. Al fianco dei Veneziani vi erano ottime [[cernida|cernide]] friulane, comandate da Carlo di Strassoldo, Daniele Antonini, Urbano di Savorgnano, Valterpoldo di Spilimbergo ed Antonio di Manzano. Il [[5 marzo]] la fortezza fu duramente bombardata, ma il generale veneziano non vide possibiliàpossibilità concrete per un assalto vittorioso.
Il [[10 marzo]] morì Daniele Antonini, celebre astronomo e matematico. Il [[29 marzo]] il Senato veneto, a causa delle gravissime perdite subite (si dice non meno di 4000 soldati rimasti sul campo), ordinava di togliere l'assedio.