Ca' d'Oro: differenze tra le versioni
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La '''Ca' d'Oro''' è un noto [[palazzo]] di [[Venezia]], situato nel [[sestiere (Venezia)|sestiere]] di [[Cannaregio]] e affacciato sul [[Canal Grande]].
Attualmente è adibito a museo.
== Storia ==
Il palazzo fu edificato tra il [[1421]] ed il [[1440]] circa su commissione del mercante veneziano [[Marino Contarini]].
L’edificio non ebbe un unico progettista, ma fu il frutto del lavoro di più maestri, coordinati da Marino Contarini stesso. Tra di essi vi furono certamente [[Marco d'Amedeo]], probabilmente direttore dei lavori, lo scultore milanese [[Matteo Raverti]], i veneziani [[Giovanni e Bartolomeo Bon]] e il francese [[Jean Charlier]], citato nei documenti di spesa a tutt’oggi ancora conservati, come [[Jean Charlier|Zuanne de Franza]], che si occupò della doratura e coloritura finale della facciata.
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Nel [[1916]] Franchetti stipulò un accordo con lo Stato Italiano nel quale si impegnò a cedere il palazzo al termine dei lavori in cambio della loro copertura finanziaria. Il [[18 gennaio]] del [[1927]] venne inaugurato il museo intitolato "Galleria Giorgio Franchetti" alla memoria del barone, scomparso nel [[1922]].
== Architettura e opere d'arte ==
La denominazione deriva dal fatto che in origine alcune parti della [[facciata]] erano ricoperte d'[[oro]]. Questa rifinitura faceva parte di una complessa [[policromia]], oggi scomparsa, ritenuta uno dei massimi esempi del [[gotico fiorito]] a [[Venezia]]. Essa si caratterizza per la marcata asimmetria tra la parte sinistra, in cui si sovrappongono tre fasce traforate (portico per l'attracco delle barche al piano terra e loggiati ai piani superiori), e l'ala destra, in cui prevale la muratura rivestita di marmi pregiati con singole aperture isolate. Tale asimmetria non è dovuta alla mancanza di un'altra ala sinistra, ma fu una scelta dettata dallo stretto lotto disponibile: l'edificio non è quindi incompiuto. Nonostante ciò l'insieme è estremamente equilibrato, perché i pieni e i vuoti sono sapientemente bilanciati<ref>Pierluigi De Vecchi ed Elda Cerchiari, ''I tempi dell'arte'', volume 2, Bompiani, Milano 1999, pag. 11.</ref>. Nell'aspetto esteriore presenta diversi elementi di contatto con [[Palazzo Ducale (Venezia)|Palazzo Ducale]] (la cui attuale sistemazione esterna è infatti in parte coeva), come le forme del traforo del primo piano e la fascia merlata di coronamento.
Internamente l'edificio ha una [[pianta (architettura)|pianta]] a forma di C articolata attorno ad una [[corte (Venezia)|corte]] scoperta, al centro della quale è posizionata una grande [[vera di pozzo]] in [[marmo broccatello]] di [[Verona]], realizzata da [[Giovanni e Bartolomeo Bon|Bartolomeo Bon]] nel [[1427]], il quale vi scolpì su tre lati, tra un ricco fogliame, le [[allegoria|allegorie]] femminili della ''Giustizia'', della ''Fortezza'' e della ''Carità''. Come consueto nelle dimore veneziane, alle ampie logge della facciata corrispondono all'interno dei lunghi saloni, detti ''portego'' che attraversano l'edificio in tutta la sua profondità.
=== Il pavimento marmoreo ===
Durante i lavori intrapresi da Giorgio Franchetti venne realizzato il pavimento marmoreo nel portico del piano terreno. Esso copre una superficie di 350 m<sup>2</sup> utilizzando le tecniche dell'[[opus sectile]] e dell'[[opus tessellatum]]. I motivi geometrici che compongono la decorazione si ispirano alle pavimentazioni medievali delle chiese dalla laguna veneta come la [[San Marco (Venezia)|basilica di San Marco]] a [[Venezia]], la [[Basilica di Santi Maria e Donato]] a [[Murano]] e la [[Cattedrale di Santa Maria Assunta (Torcello)|Cattedrale di Santa Maria Assunta]] a [[Torcello]]. Molti sono però anche i punti di contatto con le decorazioni [[cosmati|cosmatesche]] del [[XII secolo|XII]] e [[XIII secolo]]. Sono presenti anche temi desunti dal repertorio decorativo bizantino. Giorgio Franchetti disegnò personalmente le geometrie della pavimentazione e si impegnò anche nella sua realizzazione materiale. Da sottolineare è il fatto che per tale opera Franchetti scelse di non utilizzare [[marmo|marmi]] e pietre di cavatura moderna, ma di utilizzare le tipologie più note e preziose fin dall’antichità romana, tra cui il [[porfido rosso antico]], il [[serpentinite|serpentino]], il [[marmo cipollino|cipollino verde]], il [[marmo giallo antico|giallo antico]], il [[marmo pavonazzetto|pavonazzetto]], il [[marmo verde antico|verde antico]], il [[marmo africano|marmo luculleo]] e molti altri.
== Il museo ==
La galleria ospita la collezione di opere d'arte raccolta da Giorgio Franchetti nella sua vita.
In seguito alla donazione allo Stato italiano ([[1916]]) e in vista dell'allestimento del museo, alla collezione Franchetti furono affiancate alcune raccolte statali da cui provengono la maggior parte dei bronzi e delle sculture esposte, oltre a numerosi dipinti veneti e fiamminghi. Tra le opere di maggior pregio vi sono il ''[[San Sebastiano]]'' di [[Andrea Mantegna]], la ''[[Venere (divinità)|Venere]] alla specchio'' di [[Tiziano]], vedute di [[Francesco Guardi]], la ''Venere dormiente'' di [[Paris Bordone]] e ampie porzioni degli affreschi provenienti dalla facciata del [[Fondaco dei Tedeschi]] di Venezia.
Oltre alle sale espositive, il museo ospita vari laboratori per la conservazione e il [[restauro]] di opere d'arte.
== Galleria di immagini ==
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Image:Ca' D'Oro (particolare).jpg|Ca' d'Oro (particolare)
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</gallery>
== Note ==
<references/>
== Altri progetti ==
{{interprogetto|commons=Category:Ca' d'oro (Venice)}}
== Collegamenti esterni ==
* [http://www.cadoro.org Galleria G. Franchetti alla Ca' d'Oro]
[[Categoria:Palazzi di Venezia|Oro]]
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[[pt:Ca' d'Oro]]
[[ru:Ка' д'Оро]]
[[tr:Ca' d'Oro]]
[[uk:Ка' д'Оро]]
[[vi:Ca' d'Oro]]
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