Capua: differenze tra le versioni

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===Principato [[longobardi|longobardo]]===
{{vedi anche|Signoria di Capua}}
Dopo la distruzione di [[Capua (antica)|Capua ''Vetere'']] per mano [[saraceni|saracena]] ([[841]]), il conte Landone decise di ricostruire la nuova sede comitale sulle rovine di ''Casilinum'' ([[856]]), divenne così durante il [[X secolo]] la capitale del ''Principato di Capua'', stato autonomo esteso su tutta la [[Terra di Lavoro]] fino al confine nord distinto dal fiume [[Garigliano]], dominando su cittadine e borghi strategici, quali [[Caserta]], [[Teano]], [[Sessa Aurunca|Sessa]], [[Venafro]] e [[Carinola]]; potenziandosi ulteriormente, arrivò a dominare anche sul [[Ducato di Napoli]], su [[Montecassino]], sede di un'importante [[Abbazia]], e su [[Gaeta]], opulento porto [[mar Tirreno|tirrenico]].
 
Verso la fine del medesimo secolo, Capua raggiunse il suo apogeo: il Principe [[Pandolfo Testadiferro|Pandolfo I ''Testadiferro'']] ([[961]] - [[981]]), riunificò i domini dell'Italia longobarda meridionale, inoltre venendo in aiuto di [[Papa Giovanni XIII]], esule da [[Roma]] tra il [[965]] ed il [[966]], ottenne l'elevazione di ''Metropolia'' per la Chiesa Capuana.