Storia della Repubblica Italiana: differenze tra le versioni

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In conclusione c'è da dire che, grazie al miracolo economico, l'Italia uscì dall'arretratezza in cui versava. Tuttavia un prezzo alto fu pagato soprattutto da chi, per vivere, fu costretto ad abbandonare la propria terra d'origine per trasferirsi nelle grandi città industriali.
 
==Dal 1963 al 1978==
==Il sessantotto e la contestazione==
''(Indicativamente dal [[1963]] al [[1969]]).''
 
Nel 1963 l’Italia, unendo la sua parte dell’ex Territorio Libero di Trieste alla regione del Friuli, costituì la Regione a Statuto speciale del Friuli-Venezia Giulia, facendo nascere in questo modo il contrasto tra popolazione che avevano storie diverse.
In seguito al boom economico la [[stratificazione sociale]] della popolazione era cambiata, l'[[urbanizzazione]] creata dai [[emigrazione|flussi migratori]] interni aveva aumentato la concentrazione della popolazione, esisteva ormai un [[ceto medio]] e si cominciava a delineare un prototipo di [[italiano medio]].
 
Nel [[1964]] la giovane Repubblica italiana rischiò un [[colpo di stato]] con il [[Piano Solo]].
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La crescita del conflitto sociale di questi anni portò poi all'[[autunno caldo]] del tardo [[1969]].
 
A partire dal 1963 la Democrazia Cristiana e i partiti minori di centro non riescono più a governare da soli e cercheranno l’appoggio del Partito Socialista Italiano. Dal 1963 al 1978 si succederanno alla presidenza del Consiglio Aldo Moro, Giovanni Leone, Mariano Rumor, Emilio Colombo, Giulio Andreotti. Sotto questi governi ci sarà la creazione delle Regioni a statuto ordinario, vale a dire dell’Abruzzo, della Basilicata, della Calabria, della Campania, dell’Emilia-Romagna, del Lazio, della Liguria, della Lombardia, delle Marche, del Molise, del Piemonte, della Puglia, della Toscana, dell’Umbria e del Veneto, la nazionalizzazione dell’industria elettrica, l’istituzione della scuola media obbligatoria con l’obbligo scolastico portato a 14 anni, varata la legge del divorzio e fondato lo Statuto dei Lavoratori. Dal 1978 si inaugura la stagione del Pentapartito, così chiamata perché costituita da un’alleanza stabile di cinque partiti quali Democrazia Cristiana, Partito Socialista Italiano, Partito Socialista Democratico Italiano, Partito Repubblicano Italiano e Partito Liberale Italiano. Guidano il governo Francesco Cossiga, Arnaldo Forlani, Giovanni Spadolini, Amintore Fanfani, Giovanni Goria, Bettino Craxi, Ciriaco De Mita, Giulio Andreotti.
 
==Gli anni '70==