Capo Giuseppe: differenze tra le versioni

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Giuseppe il Vecchio aveva concluso con gli [[Stati Uniti]] un trattato che istituiva una [[riserva indiana|riserva]] in [[Oregon]] e [[Idaho]] per le tribù dei Nasi Forati [[Cayuse]], [[Walla Walla (popolo)|Walla Walla]] e [[Umatilla]]. In seguito, sotto la spinta dei [[corsa all'oro|cercatori d'oro]] ([[1860]]), Washington aveva però deciso di confinare ulteriormente i nativi in una molto più angusta riserva dell'Idaho. Giuseppe il Vecchio rifiutò di addivenire a questo secondo trattato ([[1863]]), e alla sua morte nel 1871 si trasferirono dunque al figlio (che ne assunse il nome cristiano) l'autorità sul popolo dei Nasi Forati e la gestione dei difficili rapporti con gli Stati Uniti.
 
Capo Giuseppe, che insieme ad altri capi nativi disponeva di un piccolo esercito di 200 uomini, resistette all'imposizione di trasferirsi dalla nativa valle del fiume [[Wallowa]]; ma da convinto sostenitore della pace rifiutò ([[1874]]) di partecipare a spedizioni contro i bianchi. La sua politica sembrò avere successo quando, nel [[1873]], un'ordinanza federale dispose l'evacuazione dei coloni.
Nel 1877 l'esercito ebbe l'ordine di attaccare i Nasi Forati per ridurli alla ragione. Il capo Giuseppe, convinto che la resistenza non avesse senso, condusse la sua gente, attraverso una marcia di 2000 chilometri, dai Monti Blu, nell'Oregon, fino alle montagne Bear Paw, nel Montana settentrionale, sotto la minaccia dei soldati che inseguivano. In due settimane, Capo Giuseppe sconfisse le truppe dei generali Howard, Gibbon e Sturgis pur disponendo di soli 300 guerrieri. Purtroppo la tribù non conosceva le linee di confine e, credendo di aver sconfinato in Canada, quando ancora erano negli Stati Uniti, pose l'accampamento. Il generale Miles ne approfittò ed attaccò, venendo però respinto. Alla fine optò per l'uso dell'artiglieria, riuscendo ad avere ragione di Capo Giuseppe ed i suoi guerrieri.
 
Fu un fuoco di paglia. Nel [[1877]], infatti, la [[cavalleria]] agli ordini del generale [[Oliver O. Howard|Howard]] forzò finalmente la resistenza intraprendendo l'attacco contro i Nasi Forati. Di fronte alla minaccia armata, Giuseppe si accorse che resistere ancora non aveva senso. Condusse allora la sua gente, attraverso un'estenuante marcia di 2.740 km, dalle [[Blue Mountains (Oregon)|Montagne Blu]] dell'[[Oregon]] ai [[monti Bear Paw]] del [[Montana]] settentrionale, incalzato dai soldati statunitensi lanciati all'inseguimento. Nel corso della ritirata i nativi si trovarono più volte ad affrontare l'esercito, tenendo testa ai generali Howard e [[Nelson A. Miles|Miles]] e ai colonnelli [[John Gibbon|Gibbon]] e [[Samuel D. Sturgis|Sturgis]].
 
Giuseppe contava di sconfinare in [[Canada]] sulle orme di [[Toro Seduto]]. Ma il [[30 settembre]] [[1877]] lo attendeva l'inizio della decisiva [[battaglia dei Bear Paw]], che avrebbe posto fine alla
[[guerra dei Nasi Forati]]. Respinto in un primo momento il generale Miles, i nativi non poterono che soccombere all'arrivo dell'[[artiglieria]]. L'ultima resistenza, condotta in condizioni metereologiche estreme, permise ad alcuni almeno dei Nasi Forati di varcare il confine.
[[File:ChiefJoseph.jpeg|thumb|left|200px|Un ritratto di Capo Giuseppe]]
Prima di arrendersi ai bianchi, Giuseppe pronunciò un ultimo discorso.<ref>Enzo Striano, ''Gli eroi dell'uomo. Antologia epica per la scuola media'', Loffredo editore.</ref>
Questo fu il suo ultimo discorso, prima di consegnare nelle mani dei bianchi il destino della sua tribù e il suo:
{{quote|Sono stanco di combattere, i nostri capi sono tutti caduti, Looking Glass è morto, Toolhulhulsote è morto. Tutti gli anziani sono morti. Ora i giovani diranno si o no. Quello che guidava i giovani è morto. È freddo e non abbiamo coperte. I bambini muoiono di freddo. Alcuni della mia gente sono fuggiti sulle montagne e sono senza coperte e senza cibo. Nessuno sa dove questi siano, forse stanno morendo di freddo. Vorrei aver tempo per cercare i miei bambini e vedere quanti ne posso ancora trovare. Forse li troverò fra i morti. Ascoltatemi, capi! Sono stanco, il mio cuore è malato e triste. A cominciare da dove ora è il sole, io non voglio più combattere.|Capo Giuseppe<ref>Enzo Striano, ''Gli Eroi dell'uomo'', Antologia Epica per la scuola media, ed. Loffredo</ref>}}
 
Ottenne che i suoi potessero tornare nelle riserve onde erano usciti. Tuttavia Giuseppe e i suoi più fedeli amici furono arrestati e portati nell'Oklahoma. Nel 1904 Capo Giuseppe morì nella Riserva Colville, sita nello stato di Washington.