SPQR: differenze tra le versioni

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La sigla S.P.Q.R. venne costantemente usata anche dopo quella data che noi moderni abbiamo convenzionalmente assunto, il 476 d.C., a indicare la fine del governo di Roma. Per tutto l'alto medioevo, sebbene in declino, Roma continuò a essere la città più popolosa dell'Occidente, e a funzionare, almeno formalmente da capitale del rinnovato impero romano medievale fondato da Carlo Magno. Non meraviglia dunque che nel ''verso'' del sigillo di Federico Barbarossa si trovi ancora la scritta: "Roma caput mundi regit orbis frena rotundi" cioè Roma capitale del mondo regge le redini dell’orbe rotondo.
Detto questo non deve nemmeno stupire che nel basso Medioevo, quando Roma si era organizzata in libero Comune di Popolo, si continuasse ad usare la sigla S.P.Q.R., sebbene in un modo che a posteriori definiremmo "filologicamente non corretto". Riprendendo la leggenda degli ancili, il Comune, che teneva a presentarsi come il legittimo successore del potere della Roma antica, propagandava l'interpretazione per cui lo [[Stemma di Roma|scudo rosso con la sigla S.P.Q.R. dorata]], suo simbolo, significasse già dai tempi antichi "Sanato. Popolo. Qumune. Romano."<ref>Pucci, Antonio [1362], Libro di varie storie (a cura di Alberto Varvaro, AAPalermo, s. IV, vol. XVI, parte II, fasc. II, 1957) [anno accademico 1955-56], pp. 136-7.</ref>.
 
== Altri significati ==