Il codice di Perelà: differenze tra le versioni
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Giunto così in città attira la curiosità di tutti per il suo modo ondeggiante di camminare, per la materia impalpabile di cui è fatto, per la semplicità e il candore con cui parla.
Quando giunge al palazzo del re viene degnamente ospitato e ha occasione di ricevere una lunga schiera di persone autorevoli che vengono ad esporgli i loro progetti e i loro pensieri. Perelà risponde a tutti con brevi monosillabi e lunghi silenzi, prende il tè con le più importanti dame della città e ascolta le confidenze di amori, passioni, invidie e gelosie. Fra queste dame c'è
Un giorno Perelà incontra la regina e rimane con lei a lungo. Nel corso dell'incontro un pappagallo, appartenente alla regina, ripete continuamente la parola "Dio". Nel frattempo il re, che sembra stimare molto Perelà, gli affida il compito di compilare il nuovo codice del paese e dà ordini che venga organizzato un grande ballo di corte in onore di Perelà
Per preparare il codice Perelà si reca a visitare suor Marianna Fonte, peccatrice pentita e suor Colomba Messerino, vergine pura. Si reca inoltre al camposanto, al Prato dell'amore, al carcere nel quale è tenuto prigioniero l'ex re Iba, al manicomio di Villa Rosa, dove ha modo di conoscere il principe Zarlino, pazzo volontario. Ovunque Perelà rimane attento e disponibile ascoltatore ma sempre silenzioso.
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