Teoria dell'identità: differenze tra le versioni

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==La critica funzionalista==
 
La teoria dell'identità è stata ormai abbandonata dalla [[filosofia della mente]] e dalle [[scienze cognitive]], aA partire dallo scritto del filosofo [[Hilary Putnam]], ''Brains and Beahvior'' ([[1963]]), nel quale si attacca in modo efficace il comportamentismo e la teoria dell'identità.
 
Secondo Putnam non necessariamente gli stati mentali sono "esterni", cioè si manifestano sotto forma di comportamento verificabile intersoggettivamente. La connessione tra comportamento e stato mentale è meno stretta di quanto si possa pensare. Non è, infatti, necessariamente vero che una persona che avverte del dolore si metta a gemere o urlare, dando manifestazione del "dolore". Alcune persone potrebbero avvertire del dolore senza comportarsi minimamente nei modi comunemente associati al dolore (ad esempio, una persona allevata in una cultura analoga a quella dell'antica Sparta). Questo significa che se un soggetto X può reagire alla stimolazione delle fibre-C in modo diverso rispetto a quello comunemente riconosciuto, allora la stimolazione delle fibre-C non può essere identificata con il dolore, giacché, in questo caso specifico, il suo output non è riconducibile alla nostra categoria di "dolore".