Dimităr Grekov: differenze tra le versioni
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Dopo l'unificazione della Rumelia Orientale con il principato di Bulgaria venne incaricato dal principe [[Alessandro I di Bulgaria|Alessandro I]] di una fallimentare missione diplomatica presso il re serbo Milan. Nel [[1886]] ricoprì l'incarico di rappresentante diplomatico a [[Costantinopoli]]. Durante il periodo della crisi dopo l'abdicazione del principe Alessandro I nel 1886 Grekov si unì al partito nazional-liberale. Prese parte alla delegazione che condusse trattative per l'insediamento sul trono bulgaro di [[Ferdinando I di Bulgaria|Ferdinando di Sassonia-Coburgo-Gotha]]. Dal [[1890]] al [[1894]] prese parte al governo di [[Stefan Stambolov]], dal [[2 novembre]] [[1890]] al [[19 maggio]] [[1894]] fu ministro degli interni, mentre dal [[20 settembre]] [[1891]] al [[13 febbraio]] [[1892]] fu anche temporaneamente ministro della giustizia.
Dopo l'assassinio di Stambolov nel [[1895]] divenne leader del partito nazional-liberale, carica che ricoprì fino al [[1897]]. Dopo rassegnò le dimissioni e abbandonò lo stesso partito, dedicandosi all'attività di avvocato. A causa dei suoi stretti contatti con la corte nel [[1899]] il principe Ferdinando lo incaricò di formare un nuovo governo, nel quale i restanti ministri provenivano dal partito liberale (radoslavisti). Fece tutti gli sforzi per far entrare nel governo i suoi ex-compagni, gli stambolovisti, cosa che incontrò notevole resistenza da parte dei radoslavisti.
{{Primi ministri bulgari}}
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