Crocco Grand Tour: differenze tra le versioni

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Scegliendo opportunamente la finestra di lancio, una tale traiettoria avrebbe permesso ad un veicolo lanciato dalla Terra di sorvolare Marte e tornare sulla Terra esattamente un anno dopo. Inoltre, una tale traiettoria avrebbe intersecato per ben due volte l'orbita di Venere e, nuovamente, scegliendo opportunatamente i tempi, sarebbe stato possibile combinare nella stessa missione un [[sorvolo ravvicinato]] (''fly-by'') di Marte e di Venere.
 
Tuttavia, Crocco si rese conto che le perturbazioni gravitazionali impartite da Marte e da Venere avrebbero potuto destabilizzare l'orbita ed impedire il desiderato ''[[rendezvous]]'' con la Terra, ma piuttosto che rinunciare, risolse il problema in modo innovativo proponendo di programmare opportunamente i ''fly-by'' in modo che la spinta gravitazionale ricevuta da Venere potesse bilanciare gli affetti di quella ricevuta da Marte e quindi mantenere il veicolo sull'orbita desiderata.<ref name=stabilizzazione>{{quote|Riassumendo, in questo articolo abbiamo descritto la possibilità teorica di un viaggio esplorativo Terra-Marte-Venere-Terra della durata di circa un anno, mostrando come le perturbazioni [gravitazionali] causate dall'avvicinamento a Marte possono essere neutralizzate, allo scopo di raggiungere infine la Terra, dalle perturbazioni causate dall'avvicinamento a Venere.|{{cita|Crocco, G. A.|pag. 252.|Crocco1956en}}, 1956.}}</ref><ref name=Dowling/> Presentò anche un profilo di missione, che prevedeva un viaggio Terra-Marte di 113 giorni con sorvolo del Pianeta Rosso; un viaggio Marte-Venere di 154 giorni, con sorvolo del pianeta e opportuna correzione della traiettoria grazie alla spinta gravitazionale verso la Terra; un'ultima tratta Venere-Terra di 98 giorni.<ref name=Crocco1956/> Come prima data utile per la missione Crocco propose il giugno 1971.
 
Crocco, quindi, comprese il concetto dell'[[effetto fionda]], ma si limitò ad utilizzarlo per la stabilizzazione dell'orbita.<ref name=stabilizzazione/> Fu il matematico statunitense [[Michael Minovitch]] nel [[1961]] ad intuire che sarebbe stato possibile utilizzarlo a scopo propulsivo,<ref>{{cita|Minovitch||Minovitch|}}, 1961.</ref> inventando la tecnica del ''gravity assist'' (o della [[fionda gravitazionale]], utilizzando il nome con cui comunemente ci si riferisce ad essa in italiano) ed aprendo di fatto il sistema solare all'esplorazione dell'uomo.<ref name=Dowling/>