Simone Signoret: differenze tra le versioni

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Era l'epoca d'oro di [[Saint-Germain-des-Prés]]; Simone frequentava il mondo intellettuale della [[Rive Gauche]], portava pantaloni di flanella, maglioni fino al collo e fumava le ''Caporal''. Anticonformista, combattiva, devota alla causa della [[giustizia sociale]], qui un giorno conobbe [[Jacques Prévert]]. Qualche anno dopo, Prévert le presentò un [[italia]]no arrivato in Francia da bambino, uno scaricatore di porto che la [[Édith Piaf|Piaf]] aveva scoperto e lanciato come cantante. Si chiamava Ivo Livi, poi [[Yves Montand]].
 
Nell'agosto [[1949]], Simone decise di lasciare suo marito e di andare a vivere con [[Yves Montand]]. Dal loro matrimonio (dicembre [[1951]]), il loro burrascoso legame durerà tutta la vita.
 
Dopo alcuni film prestigiosi, oggi considerati dei classici, quali ''[[Il piacere e l'amore]] (La ronde)'' di [[Max Ophüls]] ([[1950]]) e ''[[Casco d'oro (film 1952)|Casco d'oro]] (Casque d'or)'' di [[Jacques Becker]], nel [[1960]] ottiene l'[[Oscar alla miglior attrice|Oscar come migliore attrice protagonista]] per ''[[La strada dei quartieri alti]] (Room at the top)''. Nello stesso anno, sotto la direzione di [[Antonio Pietrangeli]], veste i panni ancora una volta di prostituta agli sgoccioli della sua carriera nel film italiano ''[[Adua e le compagne]]'', affiancata nel cast da [[Sandra Milo]], [[Marcello Mastroianni]] e [[Domenico Modugno]].
 
Durante il viaggio negli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]] per il ritiro del premio Oscar, la coppia Montand-Signoret ha occasione di conoscere [[Marilyn Monroe]], al tempo sposata allo scrittore [[Arthur Miller]]. Le due coppie simpatizzano e Marilyn impone Yves Montand come suo partner nel film ''[[Facciamo l'amore]] (Let's Make Love)'', che avrebbe dovuto girare di lì a poco. Simone riparte per la Francia e fra i due attori nasce un legame passionale che diventa in breve di dominio pubblico. Al termine delle riprese, e dopo la promozione del film, Yves Montand si riconcilia comunque con sua moglie.
 
Anche la Signoret sarà tuttavia invitata in America ad interpretare alcuni film tra il [[1965]] e il [[1968]]: ''[[La nave dei folli]] (Ship of Fools)'' di [[Stanley Kramer]], ''[[Chiamata per il morto]] (The Deadly Affair)'' e ''[[Il gabbiano (film 1968)|Il gabbiano]] (The Seagull)'', entrambi di [[Sidney Lumet]], ''[[Assassinio al terzo piano]] (Games)'' di [[Curtis Harrington]]. In seguito sceglierà ruoli forti e determinati, spesso in film di denuncia civile come ''[[La confessione]] (L'Aveu)'' di [[Costa-Gavras]] ([[1970]]).
 
Nel [[1976]], Simone Signoret pubblica la sua [[autobiografia]]: ''[[La nostalgia non è più quella di un tempo]]'' e nel [[1985]] il romanzo: ''[[Addio Volodia]]''.
 
Nel [[1977]], la sua interpretazione in ''[[La vita davanti a sé]] (La Vie devant soi)'' di [[Moshe Mizrahi]], le varrà il [[Premi César 1978|premio César 1978]] come [[Premio César per la migliore attrice|migliore attrice]], mentre il film vince l'[[Oscar al miglior film straniero]]. Narra la storia di Madame Rosa, ex prostituta ebrea, residente in un quartiere dove coabitano neri, arabi ed ebrei. Scampata al campo di concentramento, decide di allevare i figli delle colleghe. In miseria, alla fine dei suoi giorni, ha accanto a sé uno di loro, Momo.
 
L'ultimo film interpretato dalla Signoret, ''L'Etoile du Nord'', risale al [[1981]]. Successivamente la sua salute comincia a deteriorarsi e una grave malattia della [[retina]] la rende praticamenteprogressivamente cieca . Il [[30 settembre]] [[1985]], a 64 anni, Simone si spegne nella grande villa di [[Autheuil-Authouillet|Autheuil-sur-Herne]], che lei e Yves avevano acquistato nel [[1954]] dopo i primi grandi successi.
 
==Filmografia==