Cardinal nipote: differenze tra le versioni

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"[http://books.google.com/books?id=yG7nWt2XIyEC&pg=PA241&lpg=PA241&dq=%22all+the+evils+of+nepotism+without+the+nephew%22&source=bl&ots=hKbPbPpbuA&sig=2ARCKndJux9muJ0vQg5NrzaHTJ4&hl=en&ei=ZAzrSfLiJZCeMuSNpPAF&sa=X&oi=book_result&ct=result&resnum=4 Saints & sinners: a history of the Popes]".</ref>.
[[Neri Corsini]], cardinal nipote di [[papa Clemente XII]] ([[1730]]-[[1740]]), fu di gran lunga il più potente cardinal nipote del XVIII secolo, anche per l'età avanzata e la [[cecità]] dello zio<ref name="c305"/>. Ma già [[papa Benedetto XIV|Benedetto XIV]] ([[1740]]-[[1758]]), successore di Clemente XII, viene descritto positivamente da [[Hugh Walpole]] come "un prete senza indolenza né interesse, un principe senza favoriti, un papa senza nipoti"<ref name="wilcock1">John Wilcock, 2005. "[http://www.ojaiorange.com/popes/ad_1700-1800.php Popes and Anti-Popes]".</ref>; non a caso, egli preferì affidarsi alla collaborazione del suo Segretario di Stato, il cardinale [[Silvio Valenti Gonzaga]].
[[File:Kardinal Giuseppe Pecci JSGiuseppePecciLeoXIII.jpg|thumb|right|Il cardinale [[Giuseppe Pecci (1807-1890)|Giuseppe Pecci]], fratello di [[papa Leone XIII]] ([[1878]]-[[1903]]).]]
[[Romoaldo Braschi-Onesti]], nipote di [[papa Pio VI]] ([[1775]]-[[1799]]), fu il penultimo cardinal nipote. La famiglia di Pio VI proveniva dalla [[nobiltà]] di [[Cesena]], ma la sua unica sorella aveva sposato un membro della modesta famiglia Onesti: perciò, il cardinale incaricò un genealogista di scoprire qualche traccia di nobiltà anche dalla parte del padre, e che portò a ipotizzare un'improbabile discendenza da [[San Romualdo]]<ref>Valérie Pirie, 1965. "[http://www.pickle-publishing.com/papers/triple-crown-pius-vi.htm The Triple Crown: An Account of the Papal Conclaves: XVIIIth Century: PIUS VI (BRASCHI)]". Spring Books.</ref>.
 
Dopo il turbolento [[Conclave del 1799-1800|conclave del 1800]], [[papa Pio VII]] ([[1800]]-[[1823]]) abbandonò l'istituzione del cardinal nipote e mise le cure di governo nelle mani del Segretario di Stato, [[Ercole Consalvi]]<ref>Valérie Pirie, 1965. "[http://www.pickle-publishing.com/papers/triple-crown-leo-xii.htm The Triple Crown: An Account of the Papal Conclaves: XIXth Century]". Spring Books. p. 305.</ref>. Nel corso del [[XIX secolo]], solo un nipote di un papa, [[Gabriel della Genga Sermattei]], fu creato cardinale, nel concistoro dell'[[1 febbraio]] [[1836]], ma non dallo zio, [[papa Leone XII|Leone XII]], bensì da [[papa Gregorio XVI]]<ref>Miranda, Salvador. 1998. "[http://www.fiu.edu/~mirandas/bios1836.htm Consistory of February 1, 1836 (VIII)]".</ref>.
 
Sebbene l'istituzionalizzazione del nepotismo fosse cessata nel XVIII secolo, il ricorso ai familiari nell'amministrazione pontificia rimase abituale anche fino al [[XX secolo]], sebbene raramente con l'intervento eccessivo di uno zio papa<ref name="nepotism"/>. Seguendo l'esempio di Pio VI, [[papa Leone XIII|Leone XIII]] (che elevò a cardinale suo fratello, [[Giuseppe Pecci (1807-1890)|Giuseppe Pecci]], il [[12 maggio]] [[1879]]) e [[papa Pio XII|Pio XII]] ([[1939]]-[[1958]]) indebolirono la burocrazia curiale in favore di un "governo parallelo", in cui spesso figuravano loro parenti<ref name="nepotism"/>. La perdita del [[potere temporale]] sullo [[Stato pontificio]] (''de facto'' nel [[1870]] con la [[presa di Roma]] da parte del [[Regno d'Italia (1861-1946)|Regno d'Italia]] e ''de jure'' nel [[1929]] con la firma dei [[Patti Lateranensi]]) eliminò inoltre le condizioni strutturali che avevano pesato considerevolmente sulle politiche familiari dei papi del passato<ref name="nepotism"/>.
 
==Ruolo durante i conclavi==